Massimo Mongai è un autore italiano molto popolare, nonostante il suo tenersi un po' ai margini del mondo della fantascienza. E' arrivato alla ribalta alcuni anni fa vincendo il premio Urania col libro Memorie di un cuoco di astronave, e in seguito ha pubblicato diversi altri libri, su Urania o in volume per le edizioni Robin. E' proprio da Robin che esce la sua ultima fatica, Alienati, un libro (di fantascienza) che è di nuovo, come Il cuoco, una serie di storie collegate tra loro; romanzo o racconti, lasciamo la decisione al lettore.
Dalla quarta di copertina: Dall'autore di libri cult della fantascienza italiana una nuova, esilarante avventura che condurrà il lettore nei meandri di quello che, forse, è lo spazio inesplorato più vasto: l'inconscio.
Se era già difficile nutrire le razze aliene non sarà certo meno facile curarne gli individui, redimerli dalla loro condizione di alienati. La domanda che Sieg Von Freidenker Rotunno, il protagonista della nostra storia, analista provetto e lontano parente di Rudy “basilico” Turturro, si pone, è sostanzialmente questa: "Come posso analizzare un tripode di Alpha Centauri e… soprattutto, qual è il lato giusto per farlo stendere sul lettino?".
Tra esilaranti e improponibili traumi extraterrestri, Mongai ci dimostra che, se già è difficile entrare in contatto con un nostro simile, diventa forse impossibile guarire una razza per la quale potremmo essere noi la principale causa di fobia.
Alienati di Massimo Mongai (2005), Robin, Contemporanei, pagg. 312, Euro 15.
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