Andrew Wiggin, detto Ender, è un ragazzino di sei anni a cui piace fare partite col fratello più grande di quattro anni, Peter, a Scorpioni e Astronauti. Non sa ancora di essere il risultato di un procedimento di manipolazione genetica volto ad ottenere un leader perfetto che conduca la Terra alla vittoria nel reale conflitto interplanetario contro una razza aliena che tale guerra potrebbe vincerla. Sebbene l’ultimo loro attacco risalga a diversi decenni prima la Terra non può aspettare con le mani in mano il prossimo attacco ed ha assolutamente bisogno di un nuovo abile condottiero che rinnovi le imprese del mitico Mazer Rackham, un ebreo d’origine per metà russa e per metà maori della Nuova Zelanda che durante la Seconda Invasione era incredibilmente riuscito a rompere un micidiale accerchiamento e salvato le sorti del mondo, almeno temporaneamente. Un giorno a casa Wiggin si presenta il colonnello Graff, direttore dei corsi di addestramento alla scuola di guerra nella cintura degli asteroidi, con una notizia destinata a rivoluzionare il destino dell’intera famiglia: Ender è stato selezionato per diventare uno dei soldati ufficiali scelti che avranno il compito di combattere contro gli Scorpioni. Dovrà dunque lasciare la Terra, i genitori, il fratello Peter (il forte tra i due), l’amata sorella Valentine e non potrà vedere nessuno di loro per un lungo tempo. Il test di reclutamento è durissimo, l’addestramento micidiale, la competizione tra squadre incessante, le battaglie all’interno dell’enorme sala a gravità zero spossanti e stressanti. Il bambino è spaesato, combattuto tra il desiderio di farsi onore ma al tempo stesso niente affatto convinto di volersi trasformare in un letale killer sterminatore. Mentre nello spazio gli anni passano sulla Terra il fratello e la sorella di Ender diventano degli opinion leader, pubblicando sotto gli alias di Locke e Demostene degli articoli di enorme influenza sul pubblico mondiale e creando imbarazzo tra l’establishment politico...

Nato come racconto e successivamente sviluppato sino a diventare un romanzo Il gioco di Ender è grande fantascienza di ambito spaziale con annessa guerra all’invasore, come in altri notissimi esempi di tale filone, tra i quali non si possono non citare almeno Fanteria dello spazio e Guerra eterna. Vincitore nel 1986 sia del Premio Hugo che del Nebula è un libro estremamente avvincente e che può essere apprezzato anche da chi non ama particolarmente il genere militaresco in ambito spaziale. Questo perché l’autore sviluppa in modo efficace il ritratto psicologico in primo luogo del giovane protagonista, con i suoi demoni personali, le sue incertezze, le conseguenze di un non facile rapporto col fratello più grande, prevaricatore e manipolatore. Anche gli altri comprimari della vicenda sono abbastanza ben ritratti, sia i militari, sottoposti alle pressioni dei politici e delle circostanze e che conducono gli addestramenti, sia i compagni cadetti di Ender. In un credibile scenario futuristico si svolge la vita di questi ragazzi e di grande impatto sono tutte le pagine dedicate all’addestramento quotidiano nella sala da guerra, dove le varie squadre si affrontano sviluppando strategie e perfezionando tattiche: uno spazio fisico che è anche al tempo spesso uno spazio mentale, legato alle pressioni psicologiche del dover vincere e alla paura di cosa potrebbe invece essere nella realtà. Anche i rapporti e il modo di considerare i superiori e i più grandi è ben reso e non si scade mai nella glorificazione senza se e senza ma dell’eroismo militare, ci sono sempre dubbi e ombre su quello che si sta facendo, sulle modalità e sulle motivazioni. Inevitabile chiedersi anche se e quanto sia giusto strappare un bambino dai suoi affetti per inserirlo in un programma violento studiato scientificamente a tavolino, sebbene dagli esiti incerti, al fine di ottenere un vantaggio tattico dal punto di vista militare. La guerra non è più un gioco. Tutta questa parte del libro, la più estesa, è la più interessante. Più deboli invece e in certi passaggi poco credibili gli eventi paralleli sulla Terra, coi gemelli più grandi di Ender che diventano via videostampa con i loro scritti dei potentissimi opinionisti in grado di influenzare politici e masse. Va bene che sono intelligentissimi e geneticamente modificati ma si tratta pur sempre di un paio di quattordicenni. I lettori più giovani magari troveranno più digeribile questo aspetto del romanzo, soprattutto in quanto appaiato con l’età del protagonista principale, che al termine del romanzo ha undici anni. I più grandi forse si porranno qualche domanda in più, come naturale. Nonostante questo aspetto non del tutto convincente il romanzo rimane nel suo complesso molto buono, estremamente godibile e con molti spunti interessanti, approdando ad un finale con sorpresa dai risvolti un po’ amari.

Orson Scott Card è nato nel 1951. Prima che la sua carriera di scrittore si consolidasse aveva svolto vari lavori ed era stato anche missionario mormone in sudamerica. Il racconto originale Il gioco di Ender gli fece vincere nel 1977 il premio John W. Campbell come miglior esordiente. A seguito del successo del romanzo tratto da quello stesso racconto Card ha scritto varie altri racconti e romanzi ed ha sviluppato ulteriormente il ciclo di Ender, che ha avuto ben quattro seguiti: Il riscatto di Ender, Ender III: xenocidio, I figli della mente e L’ombra di Ender. Nel 2000 Card ha fatto il suo esordio nel mondo dell’audiovisivo, avendo scritto e diretto un cortometraggio intitolato Remind me again prodotto dalla Fresco Pictures, la compagnia cinematografica di cui è cofondatore e che sta da anni sviluppando il progetto di un adattamento per il grande schermo delle avventure di Ender.