Certe storie possono essere prese come fatti curiosi, casi isolati di malcostume e di scarsa professionalità, ma possono anche essere visti come preoccupanti episodi che indicano una tendenza che si manifesta sempre più spesso e in modo sempre più grave.

C'è andata di mezzo, questa volta, una delle più prestigiose riviste di fantascienza americane, la Asimov's Science Fiction Magazine, edita anche in Italia a più riprese negli anni ottanta e novanta.

Alcune settimane fa la redazione della rivista è stata contattata da un genitore il cui figlio aveva acquistato la Asimov's tramite un distributore di riviste che opera nelle scuole, QSP. Il genitore, che evidentemente non aveva gradito, ha poi contattato il canale televisivo Wood TV, che ha incaricato la reporter Kristi Andersen di occuparsi della vicenda. Ne è uscito un programma nel quale la rivista di fantascienza veniva presentata come una rivista pornografica, con storie zeppe di sesso, incitamento alla droga, violenza.

Nel rapporto si poneva l'accento sul fatto che questa rivista veniva venduta ai bambini (tramite il distributore QSP), e che il distributore stesso, in seguito alle indagini del canale televisivo, aveva provveduto a rescindere ogni contratto con la casa editrice dell'immorale rivista.

La casa editrice della Asimov's ha pubblicato una pagina web sul proprio sito per rispondere a questo servizio infamante. Sul sito si spiega che QSP vende nelle scuole un vasto catalogo di riviste, incluse testate decisamente per adulti come Esquire, Vogue, GQ; il distributore ha un catalogo per ragazzi e uno per il pubblico adulto, e la Asimov's era correttamente inclusa nel catalogo per il pubblico adulto. I rapporti con il distributore inoltre erano stati interrotti parecchi mesi prima l'indagine della Wood TV, e per il semplice motivo che il distributore non pagava il dovuto.

Il canale televisivo è stato poi contattato dalla Asimov's e ha mandato la propria giornalista a intervistare il caporedattore Chris Begley per un servizio di risposta alle accuse, servizio che però non è mai stato mandato in onda.

Sarà sufficiente una pagina web (www.asimovs.com/_issue_0403/response.shtml) per controbilanciare un servizio mandato in onda in TV, per quanto su un canale minore? Abbiamo i nostri dubbi. E' possibile, invece, che a lungo andare fatti di questo tipo convincano i redattori a tagliare quel paragrafo sconveniente, o a rifiutare quell'altro racconto, giusto per evitare grane. E magari tra qualche anno ci ritroveremo con una fantascienza ridotta come Topolino, dove da anni non esistono più armi da fuoco, nessuno fuma, i cazzotti sono proibiti, Paperino non insegue più i nipotini col battipanni, Gambadilegno non ha più la protesi perché sarebbe scorretto mostrare un cattivo handicappato, e dove il sesso è una cosa da tenere tanto nascosta che non ci sono neppure genitori ma solo zii.

Per parafrasare Robert Heinlein, "un gran bel futuro".