Utilizzando il telescopio Blanco dell'Osservatorio Interamericano di Cerro Tololo, in Cile, e un osservatorio canado-franco-hawaiano situato nelle Isole Hawaii, un equipe di astronomi guidata da Matthew Holman del Harvard-Smithsonian Center per l'Astrofisica e J.J. Kavelaars del National Research Council of Canada ha scoperto tre nuovi satelliti in orbita intorno a Nettuno. Con questi nuovi corpi celesti, il numero totale di lune orbitanti intorno all'ottavo pianeta del Sistema Solare diventa undici, incluse le sei scoperte nel 1989 dalla Voyager II (Despina, Galatea, Larissa, Naiade, Proteus e Thalassa) e da quelle scoperte dalla Terra nel 1846 da Lassell (Tritone, la più grande) e nel 1949 da Kuiper (Nereide). Il fatto che questi tre nuovi satelliti siano rimasti finora nascosti è dovuto in gran parte alle dimensioni particolarmente modeste di questi corpi celesti che misurano un diametro tra i 30 e i 40 chilometri. Questa caratteristica, unita al fatto che si trovano molto distanti dal Sole, fa sì che siano circa 100 milioni di volte più "pallide" di qualsiasi corpo celeste si possa vedere a occhio nudo dalla Terra. Per questo, per localizzare queste nuove lune, Holman e Kavelaars hanno utilizzato una tecnica innovativa che è consistita innanzitutto nel prendere esposizioni multiple del cielo che circonda Nettuno con i due telescopi. Dopodiché è stato fatto un tracciamento digitale del movimento del pianeta nel cielo, al quale gli scienziati hanno aggiunto molte immagini in cui veniva rappresentato il segnale di qualsiasi oggetto debole nel cielo. Poiché è stato tracciato il movimento del pianeta, nella immagine finale combinata, le stelle sono apparse come striscie di luce, mentre le nuove lune che accompagnavano il pianeta sono apparsi nell'immagine come punti di luce. Ma la nuova scoperta porta anche nuove ipotesi alla formazione degli oggetti del Sistema Solare. Nella fattispecie, secondo gli scienziati la popolazione di satelliti irregolari, ovvero molto piccoli, dei pianeti giganti è il risultato di antiche collisioni di una luna esistente con una cometa o un asteroide di passaggio.