Recentemente abbiamo visto in diverse occasioni sulle schermo, in tv e al cinema, una versione giovane di Luke Skywalker realizzata digitalmente. E Disney sembra intenzionata a usare ancora il personaggio in altre serie, soprattutto visto il successo avuto dall'episodio finale della seconda stagione di The Mandalorian. Ma, come era prevedibile, la cosa risulta un po' disturbante per i protagonisti stessi. In particolare per Mark Hamill

Durante una recente intervista con Esquire, Hamill ha dichiarato: È insolito vedersi così. Non può essere una cosa tirata via. Se la grande domanda è: rivedremo Luke in qualche progetto futuro? La risposta di Hamill è ben chiara.

La gente dice: 'Oh, ora potrete fare un'intera serie di Luke dopo Il ritorno dello Jedi'. Io ho risposto: 'Non credo proprio'. Prima di tutto, non hanno bisogno di raccontare quelle storie, ma se lo facessero, dovrebbero trovare un attore adatto a quella età.

Non sarebbe la prima volta che la Lucasfilm fa il recast di un attore della saga di Star Wars, ma è una cosa che non fa spesso. Al momento sembra che si accontentino della tecnologia di de-invecchiamento, ma se volessero raccontare una storia completamente nuova per il personaggio, cosa farebbero? La Lucasfilm troverebbe un nuovo attore o si impegnerebbe a fondo con la tecnologia di de-invecchiamento? Forse un giorno lo scopriremo.

Certo gli strumenti offerti dalle intelligenze artificiali spingono nella seconda direzione. In un futuro forse neppure così lontano non ci sarà neppure bisogno di un attore vero da sostituire con quello digitale in post produzione, e magari i film saranno realizzati interamente al computer. Chissà.

Quando ad Hamill è stato chiesto se sarebbe disposto a riprendere il suo ruolo nel prossimo film su Rey Skywalker, potenzialmente come fantasma della Forza, ha risposto: Una cosa che impari lavorando per Lucasfilm: tutto è riservato. Quindi, se fossi coinvolto, non potrei dirtelo. E se non fossi coinvolto, non potrei dirtelo. Quindi, non lo so. Lo scopriremo tutti insieme, credo.