Non lasciatevi impressionare dal nome di Luc Besson nei panni dello sceneggiatore di questa avventura alla Bud Spencer e Terence Hill: Wasabi è un filmetto appena passabile, sublimato fortunatamente dal talento visionario di Tonino Accolla, autore dei dialoghi e direttore del doppiaggio, che un po' qua e un po' là ha seminato battute e freddure in grado di ravvivare una sceneggiatura asfittica e scontata. La storia del poliziotto piantagrane in trasferta in Giappone per assistere al funerale dell'unica donna amata in tutta la vita è solo un alibi per donare qualche tono vagamente esotico ad una trama di scazzottate e pistolettate in stile post far west. Wasabi -- il titolo è ispirato da una speziata salsina nipponica che è al centro di un patetico sketch tutt'altro che risibile -- diventa così una farsa insulsa, ora grottesca, ora noiosa che non riesce ad essere tirata su nemmeno dal carisma smagliante di un Jean Reno che cita volutamente il se stesso di Leon. Ma quello apparteneva ad un'altra epoca e ad un'altra ispirazione per Besson...