William Hurt ha nel suo lungo curriculum tanti capolavori e tante cose minori. Film, serie tv, un premio Oscar per Il bacio della donna ragno, il successo con Il grande freddo, Gorky Park, Dentro la notizia, Figli di un dio minore. Molto più attore che divo, è morto ieri per cause naturali, nella sua casa di Portland, pochi giorni prima del 72esimo compleanno.

Nato nel 1950, dopo aver studiato teologia, poi recitazione e aver fatto gavetta in teatro, arriva al cinema a ventisette anni. Il primo ruolo importante è già un film in parte di fantascienza, Stati di allucinazione di Ken Russell, del 1980.

Negli anni ottanta e novanta ci sono tutti i suoi più grandi successi, ma per rivederlo in una pellicola fantascientifica  bisogna aspettare il 1998, quando escono Dark City di Proyas e Lost in Space, trasposizione cinematografica della famosa serie tv in cui Hurt ha la parte del capofamiglia John Robinson.

Un paio d'anni dopo è il duca Leto Atreides nella riduzione televisiva di Dune di John Harrison.

Nel 2001 ha una parte nel film di Steven Spielberg A.I., mentre nel 2004 recita a fianco di Sigourney Weaver in The Village di M. Night Shyamalan. Ritrova Alec Newman (Paul Atreides in Dune) nella miniserie Frankenstein del 2004. Nel 2015 ha una parte secondaria nella serie tv Humans.

Nel 2008 viene chiamato a interpretare il ruolo del generale Ross in L'incredibile Hulk, personaggio che porta avanti in altri tre film Marvel, Captain America: Civil War, Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame.

Tra i suoi ultimi lavori il doppiaggio nella miniserie animata di fantascienza Pantheon di Craig Silverstein, prodotta dalla AMC.