La crisi climatica non è inevitabile. Se ci mettessimo d'impegno tutti insieme, facendo i sacrifici richiesti, e continuando a farli quando vedremo che nonostante gli sforzi la situazione comunque peggiorerà, potrebbe essere risolte. Una condizione che ho sempre considerato irrealistica, per questo quando si parla di Solarpunk – che pure apprezzo e ammiro, e spero possa aver ragione – la mia battuta è che investirei tutto, piuttosto, sul viaggio interstellare, per cercare un "pianeta B". Ecco, forse, ma forse, questa settimana si è mosso un piccolissimo passettino in quella direzione. La direzione dello sviluppo di un motore che ci consenta si raggiungere in tempi ragionevoli altri sistemi stellari. Attenzione, i problemi da risolvere prima di arrivarsi sono forse ancora più complicati di quelli per risolvere la crisi climatica. Chissà cosa vedremo nei prossimi decenni.
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1 commenti
Aggiungi un commentoLa soluzione della prossima crisi climatica richiederebbe, come dicono quelli bravi, un cambio di paradigma divino, cioè assoluto: controllo delle nascite, abbandono del denaro come mezzo da dare al valore delle persone e delle tecnologie per sanare quanto compromesso, sviluppo iper veloce delle adatte tecnologie energetiche (frenato dal denaro), riciclo ultra spinto delle risorse altrimenti perse per la corsa al consumismo, etc., etc., etc. ... anche se diventassimo così probi, manca il tempo materiale e anche il piano B non è uno scherzo (quanti milioni di astronavi ci servirebbero per evacuare la Terra?)... altri pianeti abitabili ci farebbero comodo e sarebbe bello trovarli ed esplorarli, ma senza abbandonare la Terra, ma risanandola e magari lasciarsela indietro, al centro dell'universo umano, come giardino... quando ci si mette una mano ai lati degli occhi e si guarda solo al mondo naturale (ma a volte anche a quello umano non degradato), non è un brutto spettacolo...
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