Surreale, geniale, visionario, Alejandro Jodorowsky è un artista di culto dalle molteplici sfaccettature: regista, attore, costumista, compositore, autore di romanzi e graphic novel, è anche noto per avere tentato nel 1975 di realizzare il primo film basato su Dune di Frank Herbert, con lo stesso autore coinvolto in una produzione che doveva vedere coinvolti nomi come Salvador Dalì e Orson Welles. Il film però non trovò però i fondi per essere prodotto e nel 2013 venne realizzato un documentario sul film mai realizzato, intitolato Jodorowsky's Dune.

Ma una delle altre opere per cui è conosciuto è il suo universo a fumetti chiamato Jodoverse, la sua particolare visione di un universo a fumetti condiviso. Il primo titolo a farne parte era L'Incal.

The Incal

Originariamente pubblicato a puntate con il titolo Une Aventure de John Difool sulla testata francese di culto Métal Hurlant, da lui scritto con le immagini di un altro nome leggendario, Moebius, era poi stato pubblicato in sei volumi: L'Incal nero (1981), L'Incal Luce (1982), Ciò che è in basso (1983), Ciò che è in alto (1985), La quinta essenza 1: Galassia che medita (1988) e La quinta essenza 2: Il pianeta Difool (1988). La storia è ambientata in un universo distopico e inizia nella capitale di un insignificante pianeta appartenente a un impero galattico umano, dove gli alieni Berg, che assomigliano a uccelli senza piume e abitano in una galassia confinante, stanno creando un nuovo blocco di potere. In mezzo a tutto ciò, il protagonista John Difool sta per venire buttato in un lago di acido da misteriosi personaggi mascherati ma viene salvato da una nave della polizia. Durante l'interrogatorio nega di avere ricevuto da un berg morente l'Incal di luce, un cristallo di enormi e infiniti poteri. Il quale è ambìto da varie fazioni: i suddetti berg, il governo corrotto della città grande, il gruppo ribelle chiamato Amok, la chiesa dei santi industriali o tecnopreti, che venera l'Incal nero. Anche Animah, il custode originale del cristallo è a sua volta alla sua ricerca. Insieme a un variopinto gruppo di compagni di avventure, John dovrà salvare l'universo dalle forze dell'Incal nero.

Il film

La graphic novel è stata definita un insieme di space opera, intrighi politici, cospirazioni, messianesimo, misticismo, poesia, dissolutezza, storia d'amore e satira ed è tra i contendenti al titolo di miglior fumetto della storia. Tutto materiale che ben si adatta allo stile folle e anticonvenzionale del regista Taika Waititi (Thor: Ragnarok,2017 e il prossimo Thor: Love and Thunder, 8 luglio 2022) che lo co-sceneggerà insieme al suo collaboratore abituale Jemaine Clement (la serie What We Do in the Shadows) e Peter Warren (Ghost Team, 2016). Il regista ha dichiarato a Deadline Hollywood che le opere di Jodorowsky hanno influenzato molti autori, compreso lui stesso ed è sbalordito dalla possibilità di dare vita un personaggio così iconografico, ringraziando gli autori e la casa editrice Humanoids (anche co-produttrice del film) per la fiducia accordata. A sua volta la Humanoids ha aggiunto che quando il loro CEO Fabrice Giger aveva scoperto i film di Waititi, era diventato chiaro per lui che fosse la persona adatta per creare un The Incal contemporaneamente straordinario, intimo e di proporzioni cosmiche.

Non esiste ancora un data di arrivo di The Incal, nel frattempo vi lasciamo con il video realizzato dalla Humanoids in cui lo stesso Jodorowsky dichiara che se un tempo non avrebbe accettato che un altro regista realizzasse le sue opere, ora, a parte il fattore età (ha novantadue anni) ha trovato qualcuno in grado di rendere onore alla sua creazione, il tutto mentre entra in scena Taika Waititi, il quale prima dichiara che per lui la graphic novel è un mondo in cui ogni volta scopre qualcosa di nuovo, poi paragona John Difool al personaggio di Jack Nicholson in Chinatown (1974), un personaggio dall'aria buffa coinvolto in una storia più grande di lui, in questo caso, salvare l'universo. Vi terremo al corrente sull'arrivo di The Incal al cinema, voi che ne dite, Taika Waititi è il regista più adatto a traporre la graphic novel di Jodorowsky?