Come accade meno raramente di quanto si pensi, anche Joseph Agnew, ingegnere meccanico senior alla University of Alabama in Huntsville (anche chiamata U.A.H.), è stato spinto a intraprendere la sua carriera scientifica e le sue ricerche dalla passione per Star Trek.

Quando era ancora al primo anno del liceo Agnew aveva già sviluppato un interesse in matematica e ingegneria, il tutto perché colpito dal motore a curvatura di Star Trek.

L'idea

Joseph Agnew durante la presentazione.
Joseph Agnew durante la presentazione.

Di recente Agnew ha presentato il suo studio sul motore a curvatura all'American Institute of Aeronautics and Astronautics Propulsion and Energy Forum in quel di Indianapolis. 

Come ovviamente sappiamo, non solo non siamo in grado di viaggiare alla velocità della luce, ma anche se lo fossimo, l'equipaggio a bordo non sopravviverebbe, schiacciato dall'accelerazione. Da qui la sua teoria: muovere lo spaziotempo intorno all'astronave.

La teoria è di curvare lo spaziotempo così che una nave spaziale avvolta in una bolla possa passarci attraverso: 

Quello che succederebbe è che comprimeremmo lo spazio tempo davanti alla nave, espandendolo alle sue spalle.

Creando un'area di bassa pressione davanti, e di alta pressione dietro.

In pratica, facendo muovere lo spaziotempo intorno alla nave invece del contrario.

L'impossibile

Fino a qualche tempo fa si pensava che creare un motore a curvatura richiedesse tutta l'energia dell'universo, in tempi più recenti la teoria si è ridimensionata, indicando l'energia della massa di Giove.

Questa riduzione ha richiesto dai cinque agli otto anni di esperimenti teorici per essere raggiunta, per cui Agnew ritiene che non sia impossibile un giorno ridurla ulteriormente.

Le ricerche

Il laboratorio di ricerca L.I.G.O. a Pisa, uno dei tre al mondo.
Il laboratorio di ricerca L.I.G.O. a Pisa, uno dei tre al mondo.

Agnew non è il solo a studiare le problematiche e le possibilità del realizzare un motore a curvatura: esiste una comunità scientifica delle dimensioni di una media compagnia d'affari al lavoro per scoprire il modo di renderlo reale.

Alcuni hanno come base di studi la realizzazione di una bolla grande come un'astronave, altri sono partiti da dimensioni molto più piccole.

Agnew indica una scoperta effettuata dal Laser Interferometer Gravitational-Wave Observatory (L.I.G.O.) ovvero la naturale presenza di onde gravitazionali, il che non solo prova la teoria generale della relatività di Einstein, ma prova anche la naturale esistenza delle basi per un motore a curvatura funzionante.

Le possibilità

L'energia esotica è il metodio primario proposto per mantenere la densità dell'energia negativa necessaria per creare la bolla e Agnew è convinto che i futuri sviluppi nella fisica quantistica, la meccanica quantistisca e i metamateriali contribuiranno a risolvere il problema dell'energia.

Solo ora è diventato un potenziale esperimento di laboratorio perché tutto dipende dalla sensibilità degli strumenti di misura e dal livello di energia richiesto dall'esperimento.

Nel 2004 era stato stimato che fossero necessari 20 Tesla di energia, a oggi sono riusciti a realizzare generatori in grado di produrre 49 Tesla.

E Agnew ritiene che l'interferometro sia lo strumento più plausibile per la base dell'esperimento, in quanto usa due o più fonti di luce, i cui schemi di interferenza possono essere studiati e misurati:

Se hai la possibilità di usare sempre più energia finché non distorci lo spaziotempo, allora potrai effettuare le misurazioni allo stesso modo del LIGO.

L'esperimento iniziale sarà difficile e richiederà molta energia per ottenere un risultato molto piccolo, ma da lì si potrà cominciare a lavorare.

E aggiunge che uno degli effetti dell'essere all'interno della bolla è che riduce la massa apparente di ciò che c'è al suo interno. In questo caso, anche un effetto marginale aumenta l'efficienza delle altre forme di propulsione. 

Agnew conclude che dopo la presentazione qualcuno è andato da lui chiedendogli se qualcuno stesse gli  fornendo i fondi per studiare il motore a curvatura. Per ora la risposta è no, ma siamo sicuri che nel settore privato alcuni nomi molto conosciuti cominceranno a farsi avanti per far avanzare la ricerca.

Se il motore a curvatura è possibile, anche se con tecnologie che ancora non abbiamo e con risorse energetiche di cui non disponiamo, un aspetto interessante su cui pensare, almeno per noi fantascientifici, è questo: qualcun altro potrebbe riuscirci.