Il libro più importante della fantascienza italiana di quest’estate 2019 è senza dubbio Strani Mondi, ovvero il numero 84 della collana Millemondi di Urania. Si tratta di un’antologia di 15 racconti di 17 autori, selezionati da Franco Forte, editor delle collane da edicola della Mondadori.

Era da tempo che la Mondadori non dedicava alla fantascienza italiana uno spazio così importante, se si eccettua Cronache di Mondo9 di Dario Tonani, uscito sempre su Millemondi nel 2015.

L’antologia si presenta con alcuni dei più importanti autori italiani, vincitori di premi Urania, Kipple, Italia e Odissea. Il momento per quest’antologia è quello giusto, sottolineato anche dall’interessante saggio in appendice di Silvio Sosio dal titolo L'età d’oro della fantascienza italiana, dove il direttore di Robot fotografa la fantascienza italiana degli ultimi vent’anni. Senza dimenticare che il volume è impreziosito da una bellissima copertina di Franco Brambilla.

Un libro che è un evento editoriale che, a quanto scrive Forte nell’introduzione, non resterà un caso isolato, ma si trasformerà in un appuntamento fisso.

Ma non solo. La notizia più rilevante è che la Mondadori ha tutte le intenzioni di scommettere sulla science fiction italiana, come ci ha dichiarato nell’intervista che è collegata a quest’articolo e che è lo speciale del numero 209 di Delos Science Fiction.

Entriamo, ora, più nel dettaglio dei singoli racconti, anticipando che tutti i racconti hanno in comune l’elemento della qualità, nelle storie e nella scrittura.

Guerra fredda di Giulia Abbate ed Elena Fazio, il racconto che apre l’antologia, è una storia a due strati. Il primo ci presenta un gruppo di scienziati e tecnici che, nelle lande artiche, occupa un’installazione in cui si studiano campioni cellulari di provenienza aliena. L’arrivo di un altro astrobiologo crea scompiglio in Nebula, a capo di tutta la spedizione, e negli altri scienziati. Questo primo strato è quello superficiale, godibile nella messa in scena che è un omaggio a La cosa da un altro mondo di John Campbell Jr., ma è sicuramente più interessante il secondo strato, quello più interno, in cui il racconto diventa “politico”. Lasciamo al lettore l'interessante e spiazzante finale ideato dalle due autrici.

Il secondo racconto, A sort of homecoming, è di Sandro Battisti e ci proietta dritti dritti nell’Impero Connettivo, l’insieme id storie in cui l’autore romano ha immaginato che l’Impero di Bisanzio incroci la sua strada con quella di un impero postumano che è in grado di influenzare il continuum spazio-temporale per espandere il proprio potere. Protagonista del racconto è il plenipotenziario Sillax, che raggiunge lo sterminato deserto di Sommaria, sul pianeta Turiya, per sottoporsi ad un processo di ringiovanimento e qui incontra due personaggi che cercano di sondare la sua fedeltà all’imperatore Totka_II.

Franci Conforti immagina in Come concime che le città siano state sostituite da arbopoli, perché dopo un lungo processo evolutivo gli alberi hanno rimpiazzato fabbriche e case. Tutto ciò a causa anche di un’esplosione demografica che ha portato a venti miliardi il numero di abitanti della Terra. In questo scenario, si muove l’agente Joe Duckett, chiamato ad investigare sull’uccisione di alcuni ingegneri genomici e sulla scomparsa di due suoi colleghi, uno dei quali verrà ritrovato morto. Duckett, suo malgrado, sarà protagonista di un cambiamento epocale per tutto il pianeta.

Il turismo spaziale come incontro fra culture di Davide Del Popolo Riolo è una divertente storia in cui l’autore imbastisce uno scenario apparentemente macabro: gli alieni, per conoscere la Terra e le sue bellezze, affittano cadaveri di persone da poco decedute, di cui si impossessano, e fanno così visita alle città e alle bellezze che il nostro pianeta offre. Ovviamente un alieno può usufruire anche di un classico servizio di guida e così quando Sandra, la protagonista della storia, viene incaricata di mostrare ad un alieno, che ha preso in affitto il corpo di una signora, le bellezze di Torino tutto sembra normale, routine quotidiana. Ma alla fine l’autore ci spiazza, come nei migliori racconti di fantascienza, con un punto di vista completamente diverso della storia che abbiamo letto.

Nicola Fantini ci porta su un pianeta estremo, refrattario alla vita umana in cui Lemuel, il protagonista di Il mio nome p Lemuel, vive in una base dove estrae un minerale, fino a quando la sua esistenza è sconvolta dall’arrivo di un’astronave.

Geografia umana di Clelia Farris introduce un concetto semplice quanto spiazzante: in un prossimo futuro le amicizie sono regolate, in modo preciso, da contratti, che impongono visite obbligatorie e altre formalità di questo tipo. Il problema di Lena, la protagonista della storia, è che la sua migliore amica, con la quale ha stipulato un contratto quando erano bambine, le ha appena sparato. Da qui si dipana una vicenda che disegna una “geografia sociale”, per parafrasare il titolo del racconto, che può rivelarsi un vero e proprio incubo per i rapporti tra le persone.

L’inferno dentro di Lorenzo fontana e Andrea Tortoreto è una storia che ha per protagonista un cacciatore di un ipotetico Ministero della Sicurezza. Il suo nome è Brandon Blade e grazie ad un cilindro denominato Eliminatore, Brandon è in grado di misurare l’aggressività delle persone e quindi di procedere alla loro eliminazione. Il cacciatore, però, è tormentato da incubi e forse la sua sofferenza proviene proprio dal suo lavoro.

Lukha B. Kremo ci porta nel mondo dei gamers, di coloro che per passione o anche per professione giocano ai videogiochi. Con Ipersfera solo per maggiorenni e fino alla more l’autore descrive l’evoluzione di questo mondo attraverso Ipersfera, un mondo virtuale in 4D, a cui si ha accesso attraverso una sensotuta e solo alla maggiore età che è di trent’anni. Un mondo in cui i giovani del futuro vivono incredibili esperienze, ma anche dove si può morire.

Il protagonista di Fatum di Maico Morellini si chiama Henke ed è un Magister. Si trova in orbita intorno alla Terra, abbandonata da oltre 200 anni, su Fatum, una stazione spaziale governata da un’intelligenza artificiale. La morte del Primo Decano, cioè uno dei primi abitanti di Fatum, è l’evento che scatena un contatto diretto tra con i terrestri, per capire se quet’ultimi hanno perdonato quelli che sono stati esiliati in orbita. Henke è uno di quelli incaricati ad andare sulla Terra e scoprirà il vero motivo dell’esilio su Fatum.

Con L’Automa dell’imperatore, Piero Schivano Campo ci porta indietro nel tempo al 1451, al tempo del sultano Maometto II che viene convinto dal vecchio saggio Gemisto detto Pletone a costruire un automa enorme per metterlo a capo del suo esercito e vincere la battaglia contro l’Occidente, ma ad usufruire della potente macchina sarà un suo successore…

Come il titolo stesso annuncia, Picadura. Una storia di Mondo 9 è un ulteriore espansione dell’universo narrativo creato da Dario Tonani. Ritroviamo in questo racconto Naila, comandante della Syraqq, la quale insieme al suo equipaggio deve affrontare uno pneumosnodo che contiene un carico molto particolare.

Emanuela Valentini narra in Blue Infernalia di un possibile futuro distopico, in cui a Roma Nova si svolgono dei giochi simili a quelli che nel Colosseo si tenevano ai tempi dell’Antica roma. Ma stavolta in gioco non c’è solo la sopravvivenza, ma anche un futuro lontano dalla sofferenza, dalla povertà e da una vita di stenti. Lo sa bene Halley, la giovane protagonista del racconto, che decide di partecipare agli Infernalia per riscattare la sua vita.

Zona di contenimento di Claudio Vastano è la storia di una missione di soccorso: un gruppo di uomini deve salvare un un imprenditore e suo figlio che sono precipitati con il loro piccolo aereo in una zona isolata e recintata, in cui l’essere umano non mette più piede da tempo e dove la natura ha preso il sopravvento. Ma i pericoli in quest’area sono all’ordine del giorno, come scopriranno presto i soccorritori che dovranno fronteggiare una minaccia che può andare oltre la zona di contenimento.

Molto

Alessandro Vietti, con il racconto Essere ovale, ci narra di come una disabilità fisica possa portare a un viaggio verso le zone più remote della galassia. Una storia a tratti poetica che va letta, senza troppi giri di parole.

Infine, Alain Voudì ci mette in guardia, in Orbita pericolosa, da un problema attualissimo per coloro che si occupano di esplorare lo spazio: i rifiuti, intesi come pezzi di satelliti e di stazioni spaziali non più funzionati che orbitano intorno alla Terra e che devono necessariamente, come sa bene Paco il protagonista della storia, essere eliminati.

Quest’antologia, insomma, potrebbe essere ricordata in futuro come l’inizio del rilancio della science fiction italiana, soprattutto quando questo nuovo inizio parte dal più grande e importante editore italiano.