Da tempo oramai uno degli obiettivi su cui si concentra la medicina moderna, e sul quale lavorano ricercatori di ogni angolo del pianeta, è curare in maniera precisa e mirata. Consentire ad un farmaco di agire dove serve, e solo esclusivamente lì, è condizione indispensabile affinché questo possa massimizzare la propria utilità e, allo stesso tempo, evitare effetti collaterali indesiderati.

Sono diversi e importanti i passi avanti compiuti negli ultimi anni dagli scienziati, soprattutto nell’ambito della biologia molecolare, rivolti a creare farmaci intelligenti  in grado di agire puntualmente sui processi stessi della malattia o di arrivare dritti al dna o su target specifici. È appena dell’anno scorso la notizia della sintesi di una “fionda molecolare”, risultato del lavoro di ricerca di un team internazionale che ha coinvolto l'Università di Roma "Tor Vergata" e l'Università di Montreal, un meccanismo creato utilizzando Dna sintetico (che nel suo funzionamento ricorda una sorta di fionda) in grado di indirizzare i farmaci in maniera scrupolosa. Alcuni mesi fa hanno destato interesse gli studi condotti su nano particelle d’oro, utilizzate come nanovettori a uso biomedico allo scopo di raggiungere meglio specifici organi bersaglio.

È di pochi giorni la notizia di un ulteriore passo in avanti nel capo delle terapie “mirate”. Stavolta gli studi, più che svilupparsi nel campo della genetica o della biologia molecolare, si sono concentrati sulla nano-meccanica.

Un gruppo di ricercatori della City University di Hong Kong (CityU), guidato da Haojian Lu e Mei Zhang, ha realizzato un mini-robot soffice capace di viaggiare attraverso il corpo umano. Simile ad un millepiedi è in grado di trasportare carichi 100 volte il proprio peso (un uomo dotato della sua stessa forza potrebbe sollevare un pullman da 26 posti) ed apre la strada a nuovi trattamenti medici avanzati tramite la “consegna” di farmaci alla giusta destinazione.

Il minirobot è costruito con un silicone molto flessibile e, grazie alle centinaia di minuscole "zampe" più corte di 1 millimetro, riesce a muoversi con grande efficienza e bassissimo attrito in qualsiasi ambiente incontrato nel corpo umano. È in grado di sollevare un'estremità del proprio corpo formando un angolo fino a 90 gradi superando, così, qualsiasi ostacolo senza difficoltà. Le particelle magnetiche inserite al suo interno ne permettono, poi, il controllo mediante variazione di frequenza di campi elettromagnetici.

Adesso il successivo step della ricerca, pubblicata sulla rivista Nature Communications,  sul quale si concentrerà l’attenzione degli scienziati sarà rendere questo postino sui generis completamente biodegradabile allo scopo di poterlo collocare in pensione, non appena ultimata la sua missione, direttamente dentro il corpo umano.