Sono stato gli Emmy della fantascienza, e sono stati gli Emmy della politica. Possiamo con buon diritto fare la prima affermazione visti i premi portati a casa da due produzioni che appartengono a pieno diritto al nostro genere: la straordinaria serie The Handmaid's Tale, tratta dal romanzo omonimo di Margaret Atwood (presente e acclamatissima nella serata di ieri), che ha portato a casa ben otto premi – tra i quali quello per la migliore serie drammatica – e l'episodio speciale di Black Mirror San Junipero, vincitore di due Emmy come miglior film televisivo e miglior sceneggiatura.

I premi vinti da The Handmaid's Tale sono stati invece: miglior serie drammatica, miglior attrice (Elisabeth Moss), miglior attrice non protagonista (Ann Dowd), miglior regia (Reed Morano per l'episodio Offred), miglior sceneggiatura (Bruce Miller per l'episodio Offred), miglior attrice guest star (Alexis Bledel come Ofglen nell'episodio Late), miglior fotografia, miglior scenografia.

CInque premi anche per Stranger Things, ma si tratta solo di premi "Creative Arts" (casting, tema musicale, montaggio single-camera, montaggio audio, design della sigla). E cinque premi tecnici anche per Westworld (acconciatura, effetti speciali visivi, missaggio, trucco, interattività multimediale). Un premio per Gotham (effetti speciali di supporto) e Luke Cage (stunt).

Dicevamo anche gli Emmy della politica: e indubbiamente un forte messaggio politico è portato dalla serie The Handmaid's Tale, che descrive un futuro in cui la democrazia negli Stati Uniti ha lasciato il posto a un regime teocratico, in un momento in cui molti percepiscono la libertà e i diritti a rischio nell'America di Donald Trump; ma anche naturalmente per i tanti Emmy andati a commentatori politici come John Oliver o alla parodia di Trump messa in scena da Alec Baldwin  e di Sean Spicer da Melissa MacCartyhy in Saturday Night Live.

Importanti anche i premi per Lena Waithe – prima donna di colore a vincere un Emmy come sceneggiatrice – e Donald Glover, primo uomo di colore a vincere un Emmy come regista. La Waithe ha fatto un discorso di accettazione molto forte e commovente.

La serata è stata aperta da un monologo del presentatore Stephen Colbert durante il quale è entrato in scena anche lo stesso Sean Spice, portandosi dietro il "podio" usato dalla MacCarthy nella sua imitazione.

Colbert ha detto che la colpa di tutto quanto è della giuria degli Emmy: se avesse dato un Emmy a Donald Trump quando era in televisione forse avrebbe continuato e non avrebbe fatto la campagna per diventare presidente…