Quando era stato creato nel 2007, il canale online Hulu doveva servire essenzialmente come piattaforma per vedere in differita i telefilm della Fox, Disney (che ormai stanno diventando una sola entità) e le produzioni Warner, con il risultato di scoprire in ritardo il potenziale dei contenuti originali come nel frattempo aveva fatto Netflix, sconfiggendo qualsiasi concorrenza, e a seguire Amazon Prime. 

Poi nel 2016 lanciava The Handmaid's Tale, una serie basta sul romanzo del 1985 di Margaret Atwood da noi intitolato Il racconto dell'ancella, e il mondo scopriva la sua esistenza.

In questi giorni infatti, Hulu ha potuto festeggiare due importanti traguardi:

La stagione tre di The Handmaid's Tale

Ci sono voluti solo tre episodi della seconda stagione perché il canale online desse la luce verde alla terza stagione, sicuramente spronato dalla vittoria incontrastata agli Emmy, dove i premi sono andati a Elizabeth Moss (June/Offred) come migliore attrice protagonista in una serie drammatica (in effetti viene usato il termine outstanding, straordinaria), Ann Dowd (la terribile zia Lydia) come migliore attrice non protagonista, migliore guest star ad Alexis Bledel (Ofglen, poi diventata personaggio fisso nella seconda stagione), migliore regia alla regista Reed Morano, migliore scrittura di una serie drammatica allo showrunner Bruce Miller e con loro la scenografia e la fotografia, portando una serie che sembra sempre meno distopica ai livelli visti finora solo da Netflix.

Il numero di abbonati

Non saranno i 125 milioni a livello globale di Netflix o i cento milioni appena raggiunti da Jeff Bezos e la sua Amazon Prime, anche perché Hulu al momento è disponibile solo per il territorio americano, ma il canale online ha di recente festeggiato i venti milioni di abbonati, indicativi di una progressiva scalata alla vetta per raggiungere le sue due uniche concorrenti, almeno fino al decollo del canale online della Disney, mentre anche CBS All Access è limitato al solo mercato americano ed essendo appena nato può contare solo due milioni di abbonati.

Come sa chi sta seguendo la seconda stagione su Timvision o comunque in contemporanea con gli States, il mondo di Offred si è espanso oltre i confini di Galaad, ma il suo destino sembra non cambiare di molto. Ma altrove, in Canada, fervono i preparativi per qualcosa di grande, qualche che immaginiamo andrà sviluppandosi ulteriormente nella terza stagione, per il momento senza data di arrivo online.

Nel frattempo vi lasciamo con il trailer del quarto episodio, intitolato Other Women, ovviamente guardatelo a vostro rischio e pericolo se non siete in pari con la programmazione americana: