Non sono tante le opere fantascientifiche che si svolgono sul Sole o nelle sue immediate vicinanze, in effetti è difficile ambientare una storia su un corpo principalmente gassoso con una temperatura superficiale di migliaia di gradi, eppure qualcuno ci è riuscito.

Possiamo ricordare Paradosso cosmico (The paradox men, 1953) di Charles Harness, parzialmente ambientato su un solarion, costosissima stazione spaziale che opera sulla superficie solare per sintetizzare un prezioso elemento, oppure Il sole è abitato (Proof, 1942) dove Hal Clement postula l'esistenza di solariani intelligenti ed evoluti.

La NASA ritiene che sia arrivato il momento di dare uno sguardo approfondito all'astro che ci da la vita: tra poco più di un anno, per la precisione in una finestra di lancio che si aprirà il 31 luglio 2018, avverrà il lancio della Parker solar probe.

Questa sonda è destinata a infrangere numerosi record, è la prima che ha il nome di uno scienziato vivente, il novantenne astrofisico Eugene Parker, che nel 1958 predisse l'esistenza del vento solare, la più veloce di sempre con i suoi 300 chilometri al secondo, un millesimo della velocità della luce, e naturalmente sarà la missione che si avvicinerà di più al Sole.

Per restare operativa a una temperatura di 1.370 gradi Celsius la sonda è dotata di un robusto scudo con un innovativo sistema di raffreddamento, che le permetterà di arrivare a nove diametri dal centro del Sole, in modo da raccogliere dati in grado (si spera) di farci capire come il campo magnetico dia origine al vento solare.

Nel settembre del 2018 la sonda effettuerà il primo passaggio ravvicinato con Venere, in novembre il primo flyby con il sole, successivamente farà la spola tra l'astro e Venere per altre sei volte, compiendo una serie di passaggi in prossimità del Sole che si concluderanno nel 2025.

In bocca al lupo, Parker solar probe.