Ospite d'onore della XXI edizione del Romics a Roma quest'anno è Yoshiyuki Tomino, straordinario e prolifico sceneggiatore, scrittore, paroliere e regista Giapponese a cui si deve tra l'altro l'invenzione del concetto di Real Robot nel 1979 con Mobile Suit Gundam, opera di fantascienza pura e adulta.

Tomino inizia la sua carriera negli anni Sessanta a fianco del Dio dei Manga (e mancato premio nobel per la letteratura) Osamu Tezuka, con cui collaborerà tra l'altro alla stesura degli story board di Astro Boy e La Principessa Zaffiro. Continua a sfornare successi di critica costruendo storie dei generi più disparati da quelle sentimentali, giovanili, ambientate nel mondo animale (Rascal), al mondo sportivo (Tommy, la stella dei Giants, Mimì) di cui ricordiamo il meraviglioso e struggente dramma pugilistico Rocky Joe.

A lui dobbiamo anche trasposizioni filmiche di serie e racconti occidentali come Viky il Vichingo, nota serie di racconti per ragazzi svedesi e Marco, serie ispirata al racconto “dagli appennini alle Ande” del nostrano libro Cuore.

Negli anni Settanta, prima di Gundam lo ritroviamo sugli storyboard altre due opere fantascientifiche mature: Kyashan dove, 20 anni prima di Terminator, viene mostrato un mondo dominato dalle macchine e solo un ragazzo Androide può opporsi alla fine della razza umana e Star Blazers (titolo americano della corazzata spaziale Yamato), opera creata dal Maestro Leiji Matsumoto che ha per protagonista un’unica Astronave (per alcuni versi e caratteristiche è anticipatrice della serie tv Battlestar Galactica) la quale ha una vitale missione da compiere in nome e per conto dell'umanità. Saranno, tra l'altro, l'avvicinarsi grazie a quest'ultima opera alla precisione e al quasi realismo Matsumotiano, unito alla sua antitesi del concetto manicheista di bene e male, i maggiori ispiratori di Gundam e dell'universo che avrebbe generato.

Il 1979 sancisce una data epocale nell’animazione giapponese, e chiunque abbia un minimo interesse in quel senso non ha bisogno di altri indizi per intuirne la ragione: sugli schermi nipponici viene trasmesso per la prima volta Mobile Suit Gundam.

Da quel giorno il mondo dell’animazione robotica (e non) non fu più lo stesso con la nascita del concetto di “Real Robot”.

Partendo dal Secondo Dopoguerra del Novecento, esistono numerosi anime a carattere robotico dotate di trame quasi sempre simili: il robot in questione è un arma gigantesca pressoché unica e generalmente pilotabile da un'unica persona o team con caratteristiche particolari.

La terrà è sotto attacco il più delle volte da un nemico alieno e nessun arma/esercito convenzionale riesce in nessuna maniera ad opporsi. Qui viene chiamato ad intervenire il robot in questione che con gran difficoltà ed affrontando nemici di stazza ad esso confrontabile riesce a venirne fuori concludendo il combattimento e allontanando la minaccia fino alla prossima puntata. Le guerre in questione più che richiamare i conflitti che finora ha vissuto l’umanità rappresentano scontri tra il buono di turno e una delle qualsiasi delle incarnazioni della malvagità e dove il pilota porta addosso il peso della salvezza dell’intero genere umano. Vi è una manichea distinzione dei ruoli e dei concetti del bene e male e gli scontri assomigliano a giganteschi duelli su dei ring, generalmente rappresentati da città terrestri (con la povera Tokio più volte distrutta ma che ritorna perfettamente in piedi alla puntata successiva).

Ritorniamo al fatidico 1979; il Giappone si è certamente rialzato dalla sua sconfitta ma non dimentica la guerra, e di certo neanche il resto del mondo visto che il più grande conflitto che ha coinvolto il pianeta non è purtroppo stato l’ultimo. La Corea, il Vietnam, le guerre Arabo-Israeliane e le tre tra India e Pakistan più tutte le dispute regionali dimenticate sono chi più chi meno ben impresse. La guerra continua ad affiancare la storia dell’uomo per molteplici ragioni e di certo non è mai fatta dalla contrapposizione di bene e male ma da persone che si trovano ad affrontarsi spesso senza comprenderne appieno il perché e nulla fa supporre che questo non possa avvenire nel futuro non troppo distante immaginato da Yoshiyuki Tomino.

In una linea temporale plausibile, la sovrappopolazione ha spinto l’umanità a

Zeta Gundam
Zeta Gundam

trasferirsi nello spazio in gigantesche colonie orbitanti. Ogni colonia è costruita come un cilindro di O’Neill, (nome di una tipologia strutture abitabile spaziale studiata alla fine degli anni Sessanta dal fisico Gerald K. O’Neill) e posizionata insieme ad altre strutture similari (dei veri e propri “arcipelaghi” orbitali) in uno dei punti di Lagrange, i quali sono particolari zone dello spazio dove la i campi gravitazionali di Terra e sole si bilanciano. Ognuna di queste zone, 7 per l'esattezza, è detta SIDE e insieme alla e alla Luna rappresentano la Sfera Terrestre.

Via via con l’andar degli anni negli abitanti delle colonie spaziali dei vari Side comincia a maturare un senso di indipendenza dalla madre terra (che dipende proprio dalle colonie per gli approvvigionamenti alimentari) e al suo governo (La Federazione) e vari moti di opposizione cominciano a nascere, soprattutto nel Side più lontano, il numero 3 che si proclama dapprima Repubblica e poi a seguito di un colpo di stato Principato di Zion.

La Federazione, aspettandosi un attacco, comincia a potenziare le proprie difese con una vasta campagna di costruzione di poderose navi spaziali.

Nell'Universal Century 79 (ossia nel 79 anno del sistema di datazione universale che pone nell’anno 0 la prima migrazione del genere umano nello spazio), la guerra infuria. Colonie inermi vengono attaccate e utilizzate come corpi morti da far cadere sul globo terrestre (l’intera aerea di Sidney sarà letteralmente polverizzata), e le forze di zion sono inarrestabili per l’utilizzo di una nuova arma, il Mobile Suite (Ms).

Queste sono macchine antropomorfe generalmente alte intorno alla quindicina di metri, il cui primo modello a varcare i campi di battaglia sarà lo Zack (o Zaku, dipedente dalla traslitterazione del termine giapponese che indica il soldato di fanteria); queste macchine sono evoluzioni molto spinte dei primi veicoli da costruzione spaziale utilizzati per metter su le colonie. Insinuandosi tra le navi nemiche e difficili da colpire se nza una reale controparte ottengono il predominio del campo di battaglia.

Ma su Side 7 una corazzata federale imbarca delle armi segrete, tre avanzatissimi modelli di Mobile Suite sviluppati dalla Federazione tra cui il modello Rx-78 Gundam, che da il titolo all’opera.

Non addentrandoci ancor di più nella specifica trama, che ha generato un universo (in verità anche dotato di linee alternative) di entità non trascurabile e confrontabile con le saghe più famose, il concetto rivoluzionario è stata il design realistico delle macchine utilizzate che sono unicamente veicoli più o meno sofisticati costruiti in catene di montaggio, che vengono distrutti e pilotati da uomini che perdono la vita, come in qualsiasi conflitto.

La concezione molto matura e l’aperto messaggio pacifista ha fatto dell’opera di Tomino un classico che continua a rinnovarsi ed ampliarsi che anno per anno nuove produzioni, remake, manga.