Dopo anni di attesa, false partenze, continui rinvii e voci di corridoio poi smentite, finalmente sembra che il ritorno di Indiana Jones sia stavolta molto più che una remota possibilità. Ne hanno parlato i diretti interessati col giornalista Roger Friedman dopo la cerimonia di premiazione per i Golden Globe, durante un party organizzato congiuntamente da Dreamworks, USA Films e Universal Pictures. Steven Spielberg ha confermato che Indiana Jones 4 sarà la sua priorità non appena verrà completata la lavorazione di Catch me if you can, il film che sta girando con Leonardo Di Caprio e Tom Hanks. "Abbiano anche il titolo, ma non siamo pronti per annunciarlo" ha detto il regista di E.T. " Ma posso darvi un indizio, comunque: Kate ci sarà e non si tratterà di flashbacks, sarà nel presente". Kate è Kate Capshaw, sua moglie nella vita reale e già co-protagonista di Indiana Jones e il Tempio Maledetto nel 1984. Harrison Ford, che durante la cerimonia dei Golden Globe ha ricevuto un premio alla carriera, ha confermato di essere pronto per questo nuovo capitolo. "Si è sempre trattato di avere il copione giusto, e ora ce l'abbiamo", ha detto. Spielberg continua quindi un periodo di intensa attività. Finito il montaggio del thriller fantascientifico Minority Report, e completate le riprese del già citato Catch me if you can, avrebbe dovuto dedicarsi alla a lungo meditata trasposizione cinematografica del romanzo di Arthur Golden Memorie di una Geisha. Ma il progetto, almeno per quanto lo riguarda, è finito. Se il film verrà fatto sarà qualcun altro a dirigerlo e questo ovviamente ha aperto una insperata finestra in termini di impegni che è andata a tutto vantaggio dell'archeologo Jones, la cui saga iniziò nel 1981 col mitico I predatori dell'arca perduta e si era fermata nel 1989 con Indiana Jones e l'ultima crociata. La trilogia, coprodotta dalla LucasFilm e dalla Paramount Pictures, ha incassato complessivamente nel mondo oltre 1.200 milioni di dollari, rilanciando in grande stile il filone pulp-avventuroso che era molto popolare in America negli anni 30, durante il periodo nero della grande depressione, e dando vita ad una serie infinita di imitazioni, spesso pedestri, alcune delle quali (ahinoi) prodotte proprio in Italia.