All'età di 78 anni Ridley Scott è un regista/produttore molto impegnato: non solo si avvia ai Golden Globes con la sua candidatura per il notevole The Martian, ma prepara ben tre prequel effettivi di Alien, il primo dei quali si intitolerà Alien: Covenant e di fatto farà finta che Prometheus non sia mai esistito.

Senza contare essere produttore e parte attiva nella realizzazione di Blade Runner 2, che vuole essere l'inizio di una nuova saga.

Ora, come se non bastasse, il regista inglese ha allargato il suo interesse verso una delle serie di culto in arrivo dal suo stesso paese: quel The Prisoner che per 17 episodi dal 27 settembre 1967 al primo febbraio del 1968 cambiò per sempre le regole della narrazione televisiva, gettando le basi di tutti quei misteri che sarebbero venuti dopo.

È stato per primo Deadline ha riportarlo seguito da Entertainment Weekly: Ridley Scott è ufficialmente in trattative per un progetto che definire ambizioso sarebbe un eufemismo: la versione cinematografica di The Prisoner.

La produzione è in mano alla Bluegrass Films al comando di titoli alquanto diversi tra loro come il prossimo The Free State of Jones con Matthew McConaughey (con il quale si vocifera possa nuovamente rubare l'oscar a Di Caprio) e i due capitoli di Ted.

Il produttore Scott Stuber, insieme alla Universal, sta tentando da tempo di mettere in cantiere la trasposizione cinematografica, coinvolgendo negli anni i maggiori sceneggiatori americani, come Christopher McQuarrie (I soliti sospetti, Mission Impossible: Rogue Nation) e William Monahan (The Departed), autore dell'ultima versione dello script.

Scott a sua volta ha già anticipato che prima di prendere qualsiasi decisione vuole leggere la sceneggiatura e molto probabilmente adattarla ulteriormente.

The Prisoner aveva già avuto un remake nel 2009 con la miniserie omonima di sei episodi interpretata da Jim Caviezel, Ian McKellenHayley Atwell.

È ancora presto per date di uscita e cast, ma è sicuro che nelle intenzioni delle parti coinvolte questo The Prisoner è l'inizio di un potenziale franchise, voi che ne dite: la serie si presta al salto sul grande schermo?