Il cinema, a quanto pare, non si è mai occupato gran che di Plutone. Eppure l'idea del pianeta più remoto – almeno, finché è rimasto tale – poteva essere affascinante. La fantascienza letteraria lo ha usato parecchie volte, con il primato di H.P. Lovecraft che ne scrisse (chiamandolo Yuggoth) quando era stato appena scoperto, fino al bel romanzo di Kim Stanley Robinson Icehenge.

Volevamo dedicare il video della settimana a Plutone, ma a quanto sembra neppure i registi indipendenti che realizzano corti di fantascienza si sono fatti troppo coinvolgere dal pianeta nano.

Abbiamo però trovato questo Pluto di Mike Zeng. Si tratta, come dice lui stesso, più di un esperimento che di un'opera compiuta, ma l'ansia che ci ha messo addosso guardandolo era certamente reale, quindi abbiamo deciso di proporvelo.

Se siete asmatici, assicuratevi di avere vicino un inalatore. Forse anche se non lo siete.

Il film è tutto realizzato con il software Adobe After Effects. C'è una voce, ma non è un attore che recita per questo film: l'audio è tratto da un altro film, Buried di Rodrigo Cortes. La voce è di Ryan Reynolds.

Be', godetevi il filmato.

 Per farvi riprendere fiato, vi proponiamo anche un raccontino, sempre in tema plutoniamo. Buona lettura.

Correzione

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Articolo di Silvio Sosio Sabato, 23 settembre 2006

Silvio Sosio non ha pubblicato molta narrativa. Il suo racconto più noto è Ketama, con il quale dieci anni fa ha vinto il premio Courmayeur, riproposto sul numero 49 di Robot uscito questo mese, e che è stata pubblicato in Francia dove è stata anche ristampato incluendolo in una raccolta del meglio della sf. Ha un debole per i racconti flash, e questo è il primo che scrive dopo molto tempo.

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