Un ente statale che si occupa di viaggi nel tempo, con burocrati, impiegati che si lamentano degli straordinari non pagati, e il compito di tenere sotto controllo il corso della storia. Fin qui potrebbe essere la descrizione dei romanzi di Lanfranco Fabriani Lungo i vicoli del tempo e Nelle nebbie del tempo, entrambi vincitori del Premio Urania.

Ma non siamo in Italia, siamo invece in Spagna. Il viaggio nel tempo non è reso possibile dalla "Macchina" di Leonardo, ma da una serie di "porte" che sia aprono sulle varie epoche; la maggior parte sotto il controllo del Ministero, ma non tutte.

È la serie televisiva spagnola El ministerio del tiempo, che ha esordito sul primo canale TVE qualche giorno fa.

Creata da Javier Olivares e Pablo Olivares, la serie segue le avventure di una squadra di agenti temporali: Julián (Rodolfo Sancho), ex paramedico di Madrid che da quando ha perso la moglie in un incidente è stato soggetto a tendenze suicide; Amelia (Aura Garrido), la prima studentessa universitaria spagnola, incapace di accettare la propria epoca, la metà dell'Ottocento, dove le donne possono soltanto essere mogli e madri; e Alonso (Nacho Fresneda), patriota spagnolo del sedicesimo secolo. Tutte e tre vengono reclutati – più o meno forzatamente – dal Ministero nel primo episodio.

A capo del Ministero c'è l'enigmatico Jaime Blanch, personaggio simile al "Vecchio" di Fabriani (ma un po' più giovane), affiancato da una sorta di Mariani (Juan Gea) e da una quasi perfetta Marina Savoldi (Cayetana Guillén Cuervo).

La serie ha un ritmo spigliato, meno frenetico delle serie americane ma certamente più brioso di quelle italiane, ed è arricchita da una buona dose di humor.

Lungo i vicoli del tempo non ci risulta essere stato pubblicato in Spagna, e d'altra parte non è impossibile che l'idea di combinare il tema dei viaggi nel tempo con la burocrazia di un decadente paese del sud Europa possa venire a più di una persona. Più che altro ci viene un po' di invidia nel vedere come in Spagna si possano produrre serie così, brillanti, divertenti, fantastiche. E da noi sempre preti e carabinieri...