Un piccolo passo per volta, ciò che una volta era considerata fantascienza si sta affacciando nel mondo reale. Se qualche tempo fa vi avevamo parlato del primo esoscheletro in grado di far camminare le persone paraplegiche, in questi giorni è stato il turno per l'Uomo da sei milioni di dollari di aprire gli occhi alla nostra realtà.

Questo grazie a Larry Hester, 66 anni, a cui all'età di 33 anni venne diagnosticata la retinite pigmentosa, una malattina che causa il deterioramento della retina e che lo rese cieco.

Fino a ieri, quando la telecamera del Duke Eye Center ha ripreso il momento in cui Larry ha ricominciato a vedere la luce del sole, grazie a una protesi retinica, inserita dal chirurgo oculista dottor Paul Hahn.

Tutto è cominciato un mese fa, con l'operazione che ha consentito di inserire il sensore per la stimolazione elettronica, chiamato informalmente Occhio bionico, che poi è stato attivato dal Dottor Hahn un mese dopo, con il risultato che potete vedere nel video in fondo all'articolo.

Larry Hester ha raccontato che "È stato incredibile, era luminoso e significativo. E io ho potuto solo prendere un grande respiro, perché non riuscivo ad articolare le emozioni che provavo."

L'Occhio bionico funziona catturando le immagini con una minitelecamera montata su un paio di occhiali speciali, che vengono poi tradotte in segnali elettrici inviati con un segnale wireless alle cellule non danneggiate della retina. Una volta ricevute, il cervello interpreta il segnale come dei frammenti di luci e ombre, donando l'abilità di distinguere le macchie bianche e nere presenti nel campo visivo.

Il Dottor Colin McCannel, esperto della retina, ha spiegato che "si tratta di un dispositivo molto limitato, non è la visione a cui eri abituato, ma per qualcuno che ha vissuto nell'oscurità è straordinario poter vedere ancora. Penso sia assolutamente fenomenale."

Hester è la settima persona a cui è stato attivato Argus II, il vero nome dell'occhio bionico, ma questo è solo l'inizio della strada che si spera possa portare a far diventare la fantascienza sempre più vicina a dare soluzioni che fino a poco tempo fa sembravano impossibili da raggiungere.