Sembra che Universal sia sulla strada giusta. Si parla da tempo di un ritorno sul grande schermo, sotto forma di lungometraggio, per la serie L'uomo dai sei milioni di dollari. E sarebbe pronto anche l'attore che impersonerebbe la parte del mitico colonnello Steve Austin. Toccherebbe a Mark Wahlberg prendere il posto di Lee Majors, l'uomo che vestì i panni dell'uomo bionico per cinque stagioni a cavallo fra il 1974 e il 1978 (in Italia arrivò nel 1980) e sei film per la tv, tanto da divenire un'icona degli anni Settanta. Produttore, e forse anche regista, Peter Berg (Hancock, Battleship). Berg e Wahlberg hanno lavorato insieme nel recente Lone Survivor, film di guerra ispirato all'autobiografia di un navy seal spedito in Afghanistan.
Sono ancora indiscrezioni senza conferme, per cui la cautela è d'obbligo. Anche perché il marchio è stato più volte oggetto di attenzione, per ora senza successo. Un primo tentativo l'aveva fatto negli anni Novanta Kevin Smith (salito alla ribalta con l’irriverente Clerks), ma non andò in porto. Essendo però lui sia sceneggiatore sia fumettista, usò l'idea per il fumetto The Bionic Man.
Se ne tornò a parlare a metà degli anni Duemila, quando girò la voce che Jim Carrey avrebbe interpretato una versione comica dell'uomo bionico per la regia di Todd Phillips (Starky & Hutch, Una notte da leoni 2 e 3). Ancora niente. Nel 2006 Richard Anderson (l'attore che impersonava Oscar Goldman nella serie originale) conferma di essere in qualche modo coinvolto in un remake. Fra l'altro, il 2007 è l'anno del remake per Bionic Woman, ma del suo omologo maschile ancora nessuna traccia, e in ogni caso anche la donna bionica non sfondò sul piccolo schermo, venendo cancellata dopo soli otto episodi dalla NBC.
Il remake dell'uomo bionico, si venne poi a sapere, naufragò a causa dei contrasti fra Universal, detentrice dei diritti tv, e Miramax, proprietaria dei diritti di Cyborg, il romanzo di Martin Caidin su cui si basa la serie. Nel 2011 nuovo capitolo: questa volta era Leonardo DiCaprio l’indiziato numero uno, Bryan Singer alla regia. Non se ne fece nulla. Ecco perché il condizionale è d'obbligo. Vedremo se Universal avrà questa volta il vento a favore per produrre il film.
La domanda in questo caso però potrebbe essere: quanto dovrà cambiare l'uomo dai sei milioni di dollari per adattarsi ai tempi moderni? Basti pensare alla somma spesa per impiantargli gambe, braccia e occhio bionici al protagonista. Oggi equivarrebbe più o meno alla metà dello stipendio annuale di un calciatore al top. È solo un esempio. In effetti Bionic Woman, il remake, scelse la nanotecnologia, liberandosi della robotica più tradizionale. E come dimenticare lo slow motion unito all'inconfondibile suono quando il colonnello faceva ricorso alla sua forza sovrumana? Oggi forse dovrebbe assomigliare più al bullet time reso celebre dai fratelli Wachowski in Matrix.
Insomma, staremo a vedere se, quando e come l'uomo bionico tornerà a farsi vedere in tutta la sua forza sul grande schermo.
14 commenti
Aggiungi un commentoQuesto "Uomo da 6 milioni di dollari" cinematografico son proprio curioso di vederlo. E' vero, si tratta di un riavvio della saga, ma almeno in questo caso hanno avuto la decenza di cambiare media, passando appunto dal piccolo al grande schermo.
Felice anche di sapere che Carrey non farà parte del progetto, cosa che dovrebbe dare una certa serietà alla pellicola.
Spero che, in linea con la serie tv, nel film il protagonista debba affrontare un qualche avversario dotato di connotazioni fantascientifiche, ad esempio uomini con devastanti poteri mentali, alieni, replicanti o altro. Se poi il progetto dovesse aver successo, potrebbero anche far esordire nell'eventuale sequel la Donna Bionica.
Io ci camperei tranquillamente per quasi 50 anni.
Probabilmente lo chiameranno "bionic man" o "cyborg" (il titolo originario del libro di Martin Caidin).
http://en.wikipedia.org/wiki/Cyborg_%28novel%29
Mah, personalmente sono stufo di remake o reboot di queste serie mitiche degli anni '80, che dovrebbero restare, appunto, un bel ricordo di quel periodo. L'Uomo bionico era affascinante negli anni '80, ora non sarebbe piu' la stessa cosa visti i progressi tecnologici, a meno di non cambiare completamente tecnologia (nanomacchine ?). Per quanto riguarda un uomo potenziato "cyber", beh c'e' gia' la serie Intelligence (con Sawyer di Lost).
L'unica cosa da fare ovvero l'unica cosa che dovrebbero fare è quello di non usare o cmq usare il meno possibile gli effetti speciali che talvolta danno poca credibilità al film. 1) il film in questione col titolo non di Uomo Bionico ma l'uomo da sei milioni di dollari, deve durare almeno dico almeno 2 ore e mezza; 2) non deve avere tanti effetti speciali ma deve essere più realistico possibile ad es. l'effetto bullet time è ottimo, quindi deve assomigliare il più possibile a quello degl'anni 80'; 3)devono scegliere un attore non alle prime armi ma poco conosciuto al cinema con un aspetto facciale un po' particolare, così lo era Lee Majors. Credo di aver detto praticamente tutto. Ha! ultima cosa e non di poca importanza usufruire delle conoscenze di Lee Majors per produrre il film, meglio di lui........
Intelligence è chiusa credo.
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