“Volevo realizzare il film di Spiderman più colossale di tutti i tempi sia per effetti speciali che per la suspense della storia” - così esordisce il regista Marc Webb sul red carpet dell'anteprima romana di The Amazing Spiderman 2, parlando del secondo capitolo della saga del tessiragnatele. Circa le stesse parole usate da Matt Tolmach, il produttore quando commenta il lavoro fatto insieme a Webb: "C'è un'atmosfera totalmente diversa in questo film, stiamo facendo un film più grande, più brillante e più ricco d’azione di qualsiasi altra cosa che abbiamo mai fatto. Abbiamo avuto l'opportunità di mettere in mostra tutto ciò che i fan di Spidey amano del personaggio - il tono energico e brillante dei libri, mescolati con una narrazione potente e drammatica. Questo film è veramente un vortice di emozioni, ed è estremamente divertente.”

Azione strabiliante, cattivi all'altezza del personaggio ed effetti speciali quindi ma non solo, nelle promesse di Webb, tanto che il regista non dimentica di soffermarsi e di portare l'attenzione del futuro pubblico su di alcuni punti secondo lui immancabili in una pellicola sull'arrampicamuri: “Nei panni di Spiderman, Peter lotta contro la criminalità ed il bullismo, e oscilla tra i grattacieli di New York; ma in quelli di Peter Parker le sfide da affrontare sono più familiari. Peter è semplicemente un ragazzo. Che ama una ragazza. E quando Gwen gli offre la possibilità di realizzare un sogno per tutta la vita, Peter deve scontrarsi con una verità difficile da accettare, ma che tutti noi comprendiamo: che a volte amare una persona, significa lasciarla andare via.” 

La classica dualità fra alter ego in maschera e vita normale viene sottolineata anche da Andrew Garfield, il secondo Peter Parker sullo schermo dopo Tobey Maguire, quando parla del suo personaggio: “È difficile essere Peter Parker, ma è bello essere Spiderman. Peter Parker ha gli stessi problemi di tutti - problemi con la ragazza, problemi di soldi. Ma quando si infila la tuta, vive una grande liberazione. Può finalmente respirare. Spiderman sa sempre qual è la cosa giusta da fare - ha energia positiva ed eroica, un’ancora di salvezza per la gente. E questo gli dà gioia e piacere, e mette in luce il suo lato giocoso”. Aggiunge Garfield in un'intervista per l'occasione del Comicon di San Diego: “Ho scoperto, in questo nuovo film, che in sostanza è tutto un gran casino. Peter è un casino ed anche Spiderman è un casino. Quello che è importante però è capire che quando vedremo Spidey all'inizio del film sarà un momento in cui, per una volta, potrà trarre piacere dai suoi poteri, li controlla ormai alla perfezione ed il suo stato mentale potrebbe assomigliare quasi a quello di Usain Bolt qualche momento prima dei 100 metri mentre si sta preparando mentalmente, sa che il risultato è perfettamente alla sua portata e che ha tutte le abilità necessarie per raggiungerlo. Quello che amo in questo nuovo Spiderman è che ormai ha la confidenza necessaria non solo per essere un supereroe ma anche per non essere noioso. Può tranquillamente lasciarsi andare con le persone e snocciolare battute mentre sta facendo l'eroe. Assomiglia a Bugs Bunny in una certa maniera. Ho anche scoperto che Peter è come se fosse quasi il fratellino piccolo di Spidey. Rimane nella sua ombra mentre il tessiragnatele si prende il potere, le attenzioni e se ne esce a vivere la sua fantastica vita. Quando ritorna a casa è però Peter che viene lasciato a gestire le botte, le ferite ed i dolori della giornata, senza l'adrenalina che ormai è sparita, con il riflesso di un uomo nello specchio e non di un simbolo più grande di qualsiasi essere umano. E' una dinamica molto interessante, quasi lo scontrarsi di due fratelli con tutte le complicazioni che questo si porta dietro. Anche nel fumetto Parker è sempre stato una persona complicata in una vita complicata e più Peter affonda nelle complicazioni meglio è per il suo rapporto con Spiderman, è come buttare benzina sul fuoco. Più colpa per Peter è meglio, più sofferenza ancora meglio soprattutto se messe assieme a sempre più soddisfazioni e gioie per Spidey. Si capisce che mi sono divertito un mondo ad interpretare le due facce della stessa medaglia?”.

Come si evince dalle considerazioni di Garfield qui sopra, con un cast praticamente immutato eccetto le aggiunte necessarie nei ruoli degli avversari, ci si può anche permettere paragoni fra un capitolo e l'altro della saga: sia gli attori che il regista nei due anni passati sono cambiati e con l'esperienza della prima pellicola alle spalle hanno potuto avvalersi di una consapevolezza mancante nel primo film.