La premessa della storia è che l’umanità viene a contatto con un segnale che parte da una immensa stazione aliena, denominata Terminus. Quale impatto potrebbe avere, a tuo avviso, un evento del genere sull’umanità dei nostri tempi? 

Il SETI ha costituito da tempo un’unità operativa di post-rilevamento, della quale è a capo Paul Davies, autore di un imprescindibile saggio sull’argomento, Uno strano silenzio, istituendo un protocollo da seguire in caso di primo contatto. Nel libro citato lo stesso Davies ammette tuttavia che il rischio che le cose vadano diversamente da come previsto dal protocollo è altissimo. Personalmente, resto convinto che se qualcosa può andare per il verso storto lo prenderà senz’altro, e quindi mi aspetto soprattutto una gran confusione. Ci saranno schiere di opinionisti e politici infervorati per dire la loro, uomini di fede che si affanneranno a conciliare la scoperta con la parola dei testi sacri, e giornalisti che faranno del loro meglio per alimentare il caos. I social network esploderanno di ipotesi complottiste e verità rivelate… È nel DNA del genere umano.Qualcuno forse penserà di fondare sulla scoperta una sua religione, come il Reverendo Walcott del mio romanzo, che istituisce la Chiesa dell’Avvento Stellare e forte del substrato di ignoranza e superstizione che trova largo asilo sulla Terra (anche – e più di quanto si sia mediamente disposti a credere – nelle società occidentali, grazie alla sistematica opera di delegittimazione della cultura e dell’istruzione realizzata con successo un po’ dappertutto: in Italia, Russia, USA, e chi più ne ha più ne metta), vince la sua sfida con il mondo scientifico, continuando ad accrescere nel tempo il proprio seguito.

Forse, a causa delle distanze in gioco, una traccia o un segnale di una civiltà aliena non sapranno produrre un impatto significativo sulla nostra civiltà, almeno sul breve termine. Ma sul lungo ci costringerebbe a confrontarci con l’essenza della scoperta. Per questa ragione il primo passo che auspicherei è una riflessione quanto più diffusa possibile sulle molteplici forme di idiozia espresse quotidianamente dal genere umano nella sua interezza. Anche e soprattutto nell’ipotesi che la nostra imbecillità possa precluderci l’ammissione in una eventuale comunità interstellare…