Scritto a quattro mani da William Gibson e Bruce Sterling La macchina della realtà è uno dei capisaldi del genere steampunk.
Tutti gli stilemi di questa corrente letteraria vi sono rappresentati, a partire dal periodo storico.
L'anno in cui si svolge la vicenda è il 1885, in un'era vittoriana alternativa nella quale il matematico Charles Babbage è riuscito a costruire la sua macchina differenziale, antisegnana dei moderni computer.
Sotto l'impulso di questa straordinaria scoperta una serie di cambiamenti ha mutato il quadro politico e sociale, l'impero britannico domina il mondo, ma la vita del popolo non è cambiata molto da quella descritta nei capolavori di Charles Dickens.
Un romanzo lungo e complesso, dalle molte sfumature, dove i protagonisti si troveranno a inseguire un programma di computer, scritto su schede perforate, ma potenzialmente in grado di distruggere il delicato equilibrio del diciannovesimo secolo.
La quarta di copertina.
Prima venne la macchina a vapore, poi la Macchina della realtà: come sarebbe il mondo, se il computer fosse già stato inventato nel XIX secolo? La vera storia di Charles Babbage e del suo Calcolatore analitico è narrata in questo romanzo, insieme alle sue sorprendenti conseguenze. In un’Inghilterra tecnologicamente avanzata dove impera la dittatura tecnocratica di Lord Byron, l’unica rivale è la Francia; innovazioni come carte di credito e fast food sono pronte a rivoluzionare il mondo vittoriano. A Londra la civiltà informatica è già all’avanguardia, anche se il paesaggio urbano ricorda quello di un romanzo di Dickens… Un libro in cui l’invenzione non si ferma mai e il mondo del futuro si specchia in un passato credibilissimo, ricostruito nei più inquietanti particolari.
Gli autori.
WILLIAM GIBSON – BRUCE STERLING
Nati rispettivamente nel 1948 e nel 1954, sono i due “guru” della science fiction americana. Hanno cominciato a collaborare dopo che Sterling aveva inventato il termine cyberpunk, adattissimo a descrivere il nuovo genere di cui faceva parte il più noto romanzo di Gibson, Neuromante (Neuromancer, 1982). Insieme hanno scritto il classico di storia alternativa La macchina della realtà (The Difference Engine, 1990), storia di un’invenzione vittoriana in cui il nostro presente è visto in una chiave sottilmente alterata dai processi di assuefazione tecnologica. Sterling ha scritto in proprio vari capolavori, tra cui Schismatrix (La matrice spezzata, 1985; in “Urania Collezione” n. 32) e Islands in the Net (Isole nella rete, 1988). Insieme, i due hanno dato vita al genere “steampunk”, vale a dire la fantascienza ambientata non nel futuro, ma in un passato prossimo reinventato completamente.
William Gibson e Bruce Sterling, La macchina della realtà (The Difference Engine, 1990), traduzione di Delio Zinoni, Mondadori, collana Urania Collezione 131, pagine 376, euro 5,90
10 commenti
Aggiungi un commentoIn che senso quasi dimenticato?
Continua a scrivere ottimi romanzi che continuano ad essere pubblicati anche in economica. :
Oltretutto dopo un periodo incerto in cui non trovava sbocchi interessanti ha maturato stile e tematiche parecchio interessanti (direi piu' o meno da Aidoru in avanti).
La macchina della realta' e' un romanzo molto affascinante pieno di spunti interessanti che ha fatto scuola: anzi ho il sospetto che senza quel romanzo Stephenson non avrebbe capito che strada far prendere alla sua narrativa (con la differenza che Stephenson e' prolisso da morire, anzi e' prooolissooo).
Mi riferivo soprattutto alla sua presenza nelle nostre librerie, in quelle che frequento (Feltrinelli e Mondadori) un po' di anni fa era facile trovare tutta la trilogia dello Sprawl adesso è molto difficile, ma anche i libri più recenti, ad esempio Guerreros non l'ho mai visto. Per carità non ho dati alla mano, però ho l'impressione che l'editore italiano non lo promuova abbastanza. Paradossalmente i romanzi di Bruce Sterling sono molto più presenti in libreria, forse perchè abitando a Torino, si fa ancora abbastanza sentire... ?
La trilogia effettivamente non la si trova ovunque come una volta, ma se guardi tra i libri della piccola biblioteca oscar mondadori o zone simili delle librerie troverai sempre almeno un paio dei suoi libri piu' recenti.
Sterling a me piace molto (fino a Lo spirito dei tempi, che nella seconda meta' del romanzo diventa una chiavica indecente) pero' sinceramente fatico un po' a trovare i suoi libri.
Hai detto giusto te si trovano sempre 1 o 2 libri di Gibson in libreria, non so forse parlo come un fan dispiaciuto, ma per un autore come lui mi sembrano un po' pochini, viceversa si trovano decine di libri di Dick ed Asimov (per carità cosa buona e giusta), ma sicuramente meno recenti.
Come dicevo qualche tempo fa, nelle ultime sortite in libreria di Asimov ho trovato poco o nulla.
IMHO molto fa l' aspettativa del lettore: poco o tanto e' in funzione del grado di affezione all' autore.
Nota a margine: certamente Gibson si e' parecchio evoluto rispetto ai primi successi ed in una direzione che non e' piaciuta a tutti i suoi lettori.
A me non sono piaciuti Count Zero e Luce virtuale (del quale ho oltretutto solo vaghissimi ricordi) mentre ho apprezzato Aidoru, American Acropolis e L' accademia dei sogni (Guerreros e' in coda di lettura).
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