Esiste un confine tra pittori e illustratori (Giger ad esempio) o no? 

Tra pittori e illustratori spesso il confine è sottile, basti pensare a Topor con le sue tavole crudeli o allo

Una copertina di Karel Thole
Una copertina di Karel Thole
stesso Giger con i suoi biomeccanoidi. 

Concedimi questi accostamenti John Howe (famoso illustratore di Tolkien) con Paul Delaroche, Karel Thole con Giorgio De Chirico, ho esagerato? 

Condivido gli accostamenti,anche se nel caso di Thole aggiungerei come già detto oltre al modello di De Chirico quello di Magritte. 

E le nuove tecnologie? 

Oggi la tecnica digitale sta facendo nascere una nuova forma di cinepittura che consente ai registi di dipingere direttamente le immagini sullo schermo invece di limitarsi a riprodurre immagini pittoriche altrui. Cameron con Avatar, Lynch con Inland Empire e Von Trier con Melancholia sono stati tra i  primi ad abbattere la resistenza un po’ ottusa della ripresa cinematografica analogica. 

Gli orizzonti del fantastico non soltanto nel cinema d’autore ma anche in quello dei generi  adesso non hanno più limiti. Penso ai film girati quasi per intero in studio su fondo neutro ai quali vengono aggiunti sfondi e personaggi digitali, tu cosa ne dici? 

Il chroma key ha esordito a livello spettacolare nel fantasy Sky Captain and the world of tomorrow   interamente girato con sfondi avveniristici ottenuti con il blue screen e poi ha fornito una efficace prova anche in 300 sul piano dell' action tra epica e leggenda. Negli ultimi tempi  la tecnica del blue screen  è stata applicata a film dalla maggiore valenza artistica, come nel caso di I colori della passione dove Lech Majevsky  l’ha impiegata per animare il famoso dipinto di Bruegel. Come tutte le innovazioni anche il blue screen può essere utilizzato  con finalità soltanto commerciali oppure  anche autoriali. 

Però una differenza c'è tra cinema e pittura, la seconda può essere indagata fino all'estremo guardando e riguardando un quadro, il cinema direi di no, sei d'accordo? 

È vero. Klee diceva che i quadri vanno brucati,cosa che non si può dire per i film i quali vanno invece seguiti nella loro fabula. Eppure oggi con l’effetto-moviola offerto dal DVD anche un film può essere perlustrato inquadratura per inquadratura. 

E non dimentichiamo il mondo dei Quadri Viventi sui quali ora sta crescendo anche un buon repertorio documentaristico come di recente visto su Sky Arte coni dipinti di Rembrandt... 

La forma del tableau vivant è stata utilizzata nel cinema in chiave critica da Godard in Passion,in seguito la contaminazione tra le due forme artistiche si è andata intensificando fino a produrre innovative soluzioni tra cinema, pittura e teatro, come dimostra il caso del recente Anna Karenina del regista Joe Wright,r ilettura dell’omonimo romanzo in chiave straniante e metalinguistica ricca di citazioni pittoriche e di sorprendenti transizioni visive. 

Per concludere una pura curiosità secondo te c'è qualche regista che si è ispirato a Jackson Pollock?  

Su Pollock resta memorabile la citazione fatta da Antonioni nel finale di Zabriskie Point nella  scena girata al ralenti dell’esplosione della villa. Una valenza espressiva ha anche la citazione da Pollock fatta da Scorsese nell’episodio Lezioni di vero che compone il trittico New York Stories. Mero biopic è invece il film dedicato al pittore da Ed Harris nel 2000. Comunque brani di action painting sono riscontrabili qua e là in molte opere di genere di registi  anche italiani come Bava,  Fulci e Argento dove la visualizzazione di stati deliranti è spesso resa attraverso pennellate cromatiche in puro stile espressionismo astratto.