L’ispettore apre la bocca per rispondere, ma non ne usce suono.Invece attiva il pc per una breve ricerca.

– Cazzo! Fammi chiamare l’FBI.

– L’FBI?

– È proprio la parola che ho usato. O devo dirtelo con il BrainLogos?

– È per il caso Kendrick, vero?

Zanforte sorrise: – Tu ci arrivi sempre. Solo un po’ in ritardo. Guarda.

Sullo schermo la foto di un bambino di otto anni. James D. Kendrick.

– Bisogna dire agli americani che Steve Kendrik non si è suicidato.

9. Senza parole

Zanforte fa roteare la grappa nel bicchierino. Dopo che, grazie ai suoi casi di cronaca, l’FBI ha risolto il caso Kendrick, la direzione gli ha conferito il grado di sostituto commissario. Negli stessi giorni l’FBI lo ha contattato per proporgli di lavorare come detective aggiunto all’omicidio di un italoamericano a Brooklyn.

Per lui è il minimo festeggiare con cocktail di alcolici e antidolorifici. Naturalmente con una bella sessione di BrainLogos.

Zanforte chiude gli occhi e continua a sognare.

Genitomicidio e sanguinocorpi inermoscreziati. Casematte di sgridimproveri ed espressionocchi diabolici. Persecuvittima, vessassino, difesattacco.

Voltobambino piangesprime. “Poliziadulto” acchiama, “Giustiziaiuto bramorimorso”.

Lacrimoesce. “Famuloviolenza passivodolore”.

Zanforte è immerso in docuscenario di minorilviolenza. E nudominicorpi sfregiati da nudomaxicorpi e da sessorgani.

“Passivodolore! Famuloviolenza!”

Zanforte chiude la sessione, sconvolto. Il suo respiro arranca, l’alcool e le pastiglie amplificano le sensazioni e la rapidità del sangue nelle arterie. Non può credere di aver trascurato l’eventualità che i gesti dei piccoli celassero una rabbia più che motivata. Si sente superficiale, come sempre, come quasi tutti gli adulti, e i poliziotti.

Non è ancora giunto il momento di chiudere i casi italiani, né il caso Kendrick.

I piccoli aggressori sono le vittime, non gli assassini. Vittime di incondizionata violenza da parte dei genitori. Violenza fisica, forse sessuale, sicuramente psicologica.

Zanforte è ancora inebetito e rimane immobile a osservare il nulla fuori della finestra, senza più parole.