L'epopea di Doctor Who sembra di quelle destinate a non finire mai. Iniziata nel lontano 1963, la serie televisiva prodotta dalla BBC e basata sul personaggio del Signore del Tempo che vola qua e là per l'universo, il tempo e le dimensioni imbattendosi in una valanga di nemici vecchi e nuovi (soprattutto vecchi, visto che ciclicamente si ripresentano), è andata avanti ininterrottamente fino al 1989, cambiando protagonisti e attori ma senza mai perdere di vista l'idea e lo spirito originali. Ripresa nel 2005 a furor di popolo, la serie è riuscita a riconquistarsi uno spazio mantenendosi fedele a sé stessa e al tempo stesso adattandosi ai nuovi tempi, grazie a Russell T. Davies, che ne ha prodotto le prime stagioni, e poi a Steven Moffat dal 2010.

Nonostante il buon riscontro di pubblico e critica, da alcuni anni circolano nel fandom voci insistenti di una sua possibile chiusura, causa problemi economici e di budget che affliggono la BBC. La notizia che la nuova stagione, la settima del secondo ciclo, sarà divisa in due mini stagioni, ha poi confermato il sospetto che la manovra possa essere il preludio a una chiusura definitiva del TARDIS. Ci ha pensato lo stesso Moffat ad allontanare i sospetti in un'intervista rilasciata al canale BBC5: "È un'enorme miniera d'oro. All'estero sta facendo ascolti come non mai - il numero totale di persone che guardano Doctor Who sta andando su e poi su e poi su. Inoltre lo scorso anno è stato lo show più scaricato dal sito americano di iTunes, così non c'è alcuna possibilità che la BBC rinunci a Doctor Who".

Dichiarazione piuttosto perentoria, che lascia però dubbi sull'annunciato cambio di programmazione. Anche su questo punto Moffat ha dato la sua spiegazione: "Abbiamo soltanto deciso di dividere la programmazione a cavallo del Natale, ma stiamo girando lo stesso numero di episodi, come facciamo sempre. Abbiamo soltanto ritardato di qualche mese per iniziare più tardi durante l'anno. Questo è tutto ciò che è successo." La prima parte della settima stagione andrà in onda in autunno e si concluderà con l'uscita di scena di Karen Gilan e Arthur Darvill, i due attuali compagni del Dottore. La seconda parte della stagione, con l'anno nuovo, vedrà l'ingresso in scena della nuova compagna, l'attrice Jenna-Louise Coleman, mentre dalle parti della BBC pare già in preparazione l'ottava stagione, che accompagnerà the Doctor al cinquantesimo anniversario del novembre 2013.

Insomma, sembra tutto a posto. E in effetti, lo stop alla serie avvenuto alla fine del 1989 era legato agli ascolti sempre più bassi e allo scarso appeal del personaggio alle prese con i tempi che stavano cambiando. L'operazione di Davies e Moffat di ringiovanire il Dottore, anche anagraficamente, per adattarlo ai gusti del pubblico senza snaturare tutto il passato sta funzionando, anche sul versante degli ascolti (non esattamente da kolossal, però). Ma come detto, più che gli ascolti sono i problemi economici che affliggono tutti i network mondiali il vero punto della questione, che ha spinto, ad esempio, al quasi certo taglio di Torchwood, altra serie di qualità e buoni ascolti. Ce la farà il Dottore, dopo aver sconfitto Dalek e Cybermen, a sconfiggere anche la crisi economica?