Riecco Prometheus. Fino al prossimo giugno (settembre per noi), mese in cui il film debutterà nelle sale, sarà inevitabile avere a che fare con notizie e dichiarazioni di ogni genere sulla nuova opera di Ridley Scott, rilasciate ad arte per mantenere viva l'attenzione su un film che, se mantiene anche solo in parte le promesse, potrebbe essere uno degli eventi cinematografici del 2012. In questi giorni è apparso in rete un nuovo shot del film, un'immagine che ci mostra la protagonista Noomi Rapace (la punk della trilogia Millennium) durante l'esplorazione di quello che sembra proprio un ambiente alieno. E non un ambiente alieno qualunque, ma qualcosa che ricorda molto lo stile fisico e visivo del primo indimenticabile Alien; vale a dire l'astronave che l'equipaggio del Nostromo si trova a esplorare e da cui ha inizio la vicenda dell'intera saga.

Non sfugge poi un particolare dell'immagine: quelle due figure in piedi alla sinistra dell'attrice, che ricordano tanto, ma proprio tanto, il mitico Space Jockey, l'essere gigantesco trovato abbarbicato a una specie di console (da cui il soprannome) con il torace squarciato, prima muta testimonianza della catastrofe che di lì a poco si sarebbe abbattuta sugli ignari astronauti umani. Fin qui non c'è nulla di nuovo: da mesi si sa che Prometheus avrebbe visto come protagonisti proprio questa razza aliena, e lo stesso Scott, regista e ideatore del tutto, aveva più volte dichiarato che i Jockeys sarebbero stati i protagonisti della pellicola. Scott però ha anche più volte ribadito l'assenza di collegamenti specifici tra Prometheus e la saga di Alien, se non quelli di una generica comune ambientazione. Ora, in una dichiarazione rilasciata al sito del LA Times, interviene anche Damon Lindelof (Lost, Star Trek e il mezzo flop Cowboy & Aliens), che ha lavorato alla sceneggiatura del film in collaborazione con l'esordiente Jon Spaihts.

"Finito Lost, mi sono sentito sollevato per essermi lasciato alle spalle una storia di misteri e segreti. Poi mi sono trovato nella stessa situazione e mi sono detto: ecco, ci risiamo." Questo è stato il primo commento di Lindelof, riferito probabilmente più alla necessità di mantenere la riservatezza sul film che alla trama del film in sé. Riguardo all'immagine, Lindelof ha poi sottolineato come gli universi di Prometheus e Alien siano accomunati più che altro dall'estetica e dal design. Secondo Lindelof, l'inizio del suo lavoro sullo script è coinciso con la fine dei colloqui tra Scott e lo scenografo Arthur Max, che lavora con il regista fin dai tempi di Soldato Jane, e poi in Il Gladiatore, Black Hawk Down e Robin Hood. In sintesi, Scott ha dato a Lindelof le coordinate visive di un mondo già definito in tutti gli aspetti, descrivendoglielo come "un grosso e drammatico portale attraverso cui i personaggi entrano in una specie di videogame".

Stando alle dichiarazioni ufficiali, Prometheus racconta di un'astronave umana inviata in esplorazione ai confini dell'universo per scoprire le origini della razza umana, e salvarne il futuro. Di suo, Lindelof ha aggiunto: "Il film è decisamente epico nel suo genere. Più volte ne abbiamo parlato tenendo come riferimento un cineasta del calibro di David Lean. Abbiamo voluto fare un film che dia la sensazione di grandezza, mettendo piccoli personaggi in grandi spazi. Il tutto collegato ai temi che abbiamo affrontato, ovvero di come tutti noi siamo solo dei moscerini che strisciamo sul nostro piccolo pianeta". A giudicare dalle immagini e dal primo trailer la sensazione di grandezza c'è tutta, che l'ormai immancabile 3D vorrebbe amplificare. Mentre Alien puntava sul senso di claustrofobia evocato dagli stretti corridoi della Nostromo. Ma Scott e Lindelof saranno riusciti a ricreare la magia che fece di Alien quello che è tuttora, e che ha a che fare più con la storia e le idee che con il design? Forse questo è l'unico, vero mistero che gli Space Jockey devono rivelare.