16 gennaio 2012, segnatevi la data se avete in programma di scoprire Alcatraz sulla Fox Usa, giorno in cui entreremo in un nuovo mondo di misteri ideato da JJ Abrams, che torna ancora su un'isola, solo che stavolta sappiamo dov'è. Ma non sappiamo cosa è successo veramente.

Innanzitutto, ecco un breve riassunto: il 21 marzo 1963 il carcere di Alcatraz viene chiuso e i suoi ospiti spostati in altre prigioni.

Questi gli eventi così come sono stati riportati ufficialmente.

Ma la realtà è molto diversa e verrà raccontata nel telefilm omonimo: quella notte, tutti i prigionieri e le guardie scomparvero misteriosamente, senza lasciare alcuna traccia.

Almeno fino ai giorni nostri, quando uno dei criminali dell'epoca ricompare, senza essere invecchiato di un giorno, lasciando dietro di sè una scia di sangue.

Ecco quindi riunirsi una squadra molto atipica, composta da Jorge Garcia (Hurley di Lost), il misterioso Sam Neill e l'agente dell'FBI Sarah Jones, per scoprire cosa è accaduto e cosa sta succedendo adesso nell'ex carcere.

Cosa aspettarsi da questa nuova serie?

Ecco i 5 punti da tenere presenti:

È vicino alla realtà. C'è sicuramente qualcosa che va oltre il regno della normalità, riguardo alla scomparsa/ritorno delle persone di Alcatraz ma, almeno nel pilot, ci sono solo piccoli indizi al riguardo, mentre per il resto potrebbe sembrare quello che viene definito un procedural, ovvero un telefilm poliziesco basato sull'indagine.

Jorge Garcia/Hurley/Diego Soto. Per Garcia non sarà molto facile togliersi di dosso il nome di Hurley e Alcatraz in questo non lo aiuta molto: il suo personaggio, Diego Soto, scrive fumetti e ha un grande occhio per i più piccoli dettagli. Inoltre, fornisce l'elemento comico all'interno di un contesto drammatico.

Avanti e indietro. La storia dell'isola e dei suoi detenuti è tanto importante quanto gli eventi ai giorni nostri, per cui nel pilot si parte dal passato per poi arrivare ai tempi moderni, ma ritornando al passato in più occasioni, per lo più per aggiungere dettagli sul background dei prigionieri. Non è improbabile che anche nel resto della serie continueremo a tornare indietro nel tempo, un po' come accade nella recente (e di gran successo) Once upon a time della ABC (comunque ideata da collaboratori fissi di Abrams).

Non chiamatemi Olivia. Il cuore della storia è dato dal personaggio di Rebecca Madsen (l'attrice Sarah Jones), una poliziotta dai modi bruschi che preferisce farsi un drink da sola al bar piuttosto che uscire con le amiche. Posto che le abbia. Inoltre, non è affatto un caso che lei venga coinvolta nelle indagini.

I giornalisti americani hanno visto dei punti in comune tra lei e Olivia Dunham/Anna Torv di Fringe: entrambe vanno oltre l'aspetto estetico, vivono solo per la carriera e si ritrovano in una situazione straordinaria non per scelta, ma per un sorta di destino. Ed entrambe lavorano con un simpatico tecnico di laboratorio e hanno un capo (in questo caso Sam Neill) il cui passato ha definito il suo lavoro nel presente.

Il colpo di scena. Il pilot si chiude con un colpo di scena, ovviamente. Ma non uno di quelli che ti fanno saltare sulla sedia, bensì uno che approfondisce le motivazioni di uno dei personaggi e getta le basi su cui si costruirà la serie.

Per concludere, Alcatraz arriverà anche da noi il 30 gennaio su Mediaset Premium, partendo con il primo episodio in italiano seguito dal secondo in lingua originale con sottotitoli.

Ma, per chiunque non voglia aspettare, la nuova isola del mistero di mastro Abrams aprirà le sue porte il 16 gennaio e ad accoglierci, in un bizzarro collegamento con Lost, avremo il nuovo suo nuovo capo, Jorge Garcia. Chissà che non ricompaia anche Jacob.