Scontrarsi con un classico della fantascienza come The Thing (con cui condivide anche il titolo) di John Carpenter è già una sfida, ma se il film rappresenta anche il tuo esordio cinematografico dopo una carriera nel campo degli spot, la sfida raddoppia. Così Matthijs Van Heijningen racconta come è stata la sua esperienza a Collider: "Sono un grande fan del film originale e un remake era fuori questione. Fa un po' paura che il tuo primo film sia un tributo al classico di Carpenter, ma il fatto che fosse la parte norvegese della storia mi aveva davvero tentato. Inoltre, giustifica un sapore europeo. Così, un sequel o un remake non mi interessavano, ma questa versione dei fatti mi ha convinto".

Naturalmente non è stato tutto rose e fiori:

 "Ci è voluto un po' per convincere la produzione che i norvegesi dovevano esserlo davvero. Quando hanno visto il primo montaggio, i produttori hanno commentato cavolo c'è un sacco di norvegese, un sacco di sottotitoli. Credo che li abbia un po' spaventati, ma secondo me aggiunge un livello di paranoia: i norvegesi parlano solo la loro lingua, che i protagonisti non riescono a capire".

Senza contare che "ero davvero spaventato, ma anche desideroso di mettermi all'opera perché sapevo di poter fare un ottimo lavoro. Ma è difficile vivere all'ombra di un simile predecessore, devi riuscire a mantenere il tono originale".

Per quanto riguarda la storia: "The Thing è l'unico esempio, per quanto ricordi, in cui la paranoia è una parte essenziale della storia. C'è Alien e tutti gli altri film, ma il pericolo è esterno al gruppo dei protagonisti. Qui invece il mostro è interno al gruppo ed è una replica perfetta. È un gran materiale con cui lavorare".

L'inserimento dei personaggi americani è stato inevitabile: "Se avessimo detto alla produzione che nel film c'erano dodici norvegesi che parlano solo la loro lingua, non saremmo mai andati avanti. Ma quando abbiamo deciso che loro erano geologi e non c'erano paleontologi o biologi, è stato possibile inserire la figura del dottor Sander Halvorson e due americani".

E usare Mary Elizabeth Winstead come protagonista è una via obbligata: "La scelta di una protagonista femminile è nata dalla difficoltà di utilizzare un altro personaggio principale maschile. Eravamo a disagio perché il MacReady di Kurt Russell era un gran personaggio. Volevamo stare lontani da lui, ma il nostro protagonista doveva assomigliargli, solo che non prendeva mai vita perché il fratello maggiore rubava la scena. Così abbiamo virato di 180° e scelto un personaggio femminile".

Inoltre "mi sono sempre piaciuti i personaggi come Ellen Ripley in Alien e cercavamo qualcuno che avesse le caratteristiche di Sigourney Weaver, di essere bella ma non curarsene perché è una scienziata. Ho voluto che fosse molto insicura all'inizio, per poi farle prendere piede rispetto agli uomini, per provare che ha ragione. Lei non è un eroe, è solo la più sveglia del gruppo e cerca di avvisare gli altri del pericolo. Era un contrasto interessante, Mary contro un gruppo di 40enni norvegesi".

Un'altra sfida: "Non c'è una storia d'amore nel film, sarebbe stato ingenuo inserirla. Per scherzo abbiamo scritto un finale romantico e l'abbiamo dato a Mary: è andata fuori di testa!".

Per la realizzazione del mostro "abbiamo iniziato la preparazione a novembre e le riprese in marzo, per cui abbiamo avuto quattro mesi per prepararlo: onestamente avrei voluto avere più tempo. Abbiamo dovuto rimpiazzarlo con la CG in alcune scene. L'idea era che dovesse essere tutto reale, ma alcune volte funzionava, altre no. Per un regista, è meglio avere un mostro vero in scena a cui gli attori possano reagire, invece di immaginarlo guardando il niente".

Ci sono poi state riprese aggiuntive: "Sì, abbiamo aggiunto situazioni con i norvegesi, perché mi sembravano poco approfonditi. Davo per scontato che il pubblico avesse visto il film di Carpenter e non servissero molte spiegazioni. Poi i produttori hanno detto che la gente non vedeva il film da un po', per cui bisognava inserire qualche approfondimento, soprattutto sul modo di agire dell'alieno".

Il film è previsto in uscita da noi il 2 dicembre 2011 (e il 14 ottobre negli Usa), nel frattempo, eccovi il trailer italiano.