Il fronte Blade Runner è sempre caldo. E' solo di pochi mesi fa l'annuncio di un progetto concreto di Warner Bros. e Alcon Entertainment per riportare sul grande schermo il mitico film firmato da Ridley Scott e tratto da uno dei racconti di Philip K. Dick, non è ancora chiaro se sotto forma di prequel, di sequel, di reboot o qualcos'altro ancora. Le cose ora iniziano a muoversi: dopo che lo stesso Scott ha accettato di produrre e dirigere il nuovo film, notizie insistenti d'oltreoceano dicono che potrebbe essere stato scelto lo sceneggiatore che avrà il difficilissimo compito di non far sfigurare il nuovo film rispetto all'originale del 1982.

Si tratta di Scott Z. Burns, quarantanovenne autore, regista e produttore americano che ha conquistato fama e notorietà nel 2007 con lo script dell'adrenalinico The Bourne Ultimatum. Burns aveva iniziato la carriera come regista, dirigendo nel 2006 Plutonio 236 - Pericolo invisibile, piccolo film indipendente sui rischi di contagio nucleare nella Russia moderna. Il successo del film sull'agente Bourne lo ha portato però a dedicarsi a tempo pieno alla scrittura; così, dopo aver firmato lo script di un altro buon film come The Informant, ha scritto la sceneggiatura del fantathriller Contagion, kolossal firmato da Steven Sodenbergh (Solaris) che racconta di un'epidemia mortale che si scatena nel mondo. Il film, presentato anche all'ultima Mostra del cinema di Venezia, è attualmente nelle sale e sta riscuotendo un buon successo.

Probabillmente proprio grazie a quest'ultimo lavoro l'attenzione della Warner si è puntata su Burns; anzi, voci dicono che sia stato lo stesso Scott a fare il suo nome, mettendolo in cima alla lista degli autori da contattare per il nuovo film. Il che sarebbe una cosa positiva, visto che se c'è qualcuno in giro per il mondo che potrebbe avere un'idea seria su cosa fare con Blade Runner è proprio il regista di Alien e del futuro Prometheus (solo per citarne un paio). Non a caso le voci sul progetto sono le più disparate, e vanno dal totale reboot a un misto tra prequel e sequel di difficile immaginazione. L'unica cosa che pare certa è che nessuno dei protagonisti del primo film sarà richiamato in azione; ma anche qui la cautela è d'obbligo.

Se la trattativa andrà in porto, per Burns si tratterà di un'impresa unica. Riuscire a far sopravvivere il nuovo progetto alla gigantesca impronta che il film del 1982 ha lasciato nell'immaginario collettivo mondiale. E il cui merito, va ricordato, è certamente di Scott ma anche degli sceneggiatori Hampton Fancher e soprattutto David Webb Peoples (Ladyhawke, Gli spietati, L'esercito delle dodici scimmie). Nel frattempo Burns si è lanciato nella stesura degli script di The man from U.N.C.L.E., trasposizione della famosa serie tv degli anni sessanta che sarà diretta ancora da Sodenbergh, e di 20.000 Leagues under the sea: Captain Nemo, nuovo adattamento del romanzo di Jules Verne che Burns ha scritto insieme a Michael Chabon (John Carter e il bestseller Il sindacato dei poliziotti Yiddish) per una regia di David Fincher (Alien 3, Il curioso caso di Benjamin Button). Il nuovo Blade Runner dovrebbe arrivare nelle sale nel 2014, ma la domanda è: riuscirà Burns a scrivere qualcosa di simile al monologo improvvisato da Rutger Hauer che ha fatto entrare il film nella leggenda?