Strani i percorsi del web. A ottobre 2010 è uscito in India Enthiran (Robot per noi), colossal fantascientifico che - per la cronaca - è la produzione più cara mai messa in piedi da quelli parti. Costata circa centosettantacinque crore, ovvero trentotto milioni di dollari, ne ha guadagnati più del triplo, salendo al primo posto come incassi nella storia del cinema indiano. La produzione arriva da Kollywood, equivalente in lingua Tamil di Bollywood (che invece è in lingua Hindi), e ha fatto il giro dell'India e dei paesi circostanti, con un successo tale da farlo rientrare nei cinque film più redditizi al di fuori dei confini nazionali (è sbarcato anche in UK). Evidentemente qualcuno l'ha notato in Russia, perché, grazie a un utente locale, sono recentemente sbarcate su Youtube sequenze selezionate tratte dal film. Ve le proponiamo.

Enthiran racconta la storia di uno scienziato che inventa un super robot senziente, ovviamente realizzato a sua immagine e somiglianza. Forse anche troppo, visto che si innamora della sua fidanzata. L'amore non corrisposto fa sì che il robot si ribelli al suo creatore e diventi rapidamente una minaccia per tutto il genere umano. Segue lotta per fermarlo.

Il film pesca a piene mani da parecchie fonti, dando al tutto un tocco tipicamente indiano (si veda per esempio la scena del balletto, dove l'androide, che sembra prelevato di peso da Io, Robot, passa da una danza su musiche tradizionali a una sequenza di mosse Jeet-Kune Do in pieno stile Bruce Lee). Inutile lanciarsi in un elenco sterile di citazioni dirette e non, meglio lasciare spazio al protagonista, una via di mezzo fra Elvis e Neo di Matrix, e ai poveri malcapitati che subiscono le conseguenze delle sue (non poche) armi non convenzionali. Peggio dell'ispettore Gadget.