Avvincente, ironico, eccentrico oltre ogni dire. Non è facile accostare questo show ad altre serie dell’epoca o successive. Il viaggio nel tempo è forse l’unico elemento di base che fa ascrivere il telefilm di diritto a quelli che hanno fatto di questo tema il loro corpus narrativo. La fantascienza, come genere letterario e cinematografico, è l’altro elemento che permea lo show nel suo insieme. Nei suoi viaggi, il “Dottor Chi” (questa sarebbe la traduzione letterale dell’originale Doctor Who) incontra i più svariati alieni e le più feroci creature. Dai Sontaran ai Ciberniani, robot provenienti dal pianeta Mondas, dagli Zygoni, mostri acquatici, ai più classici Demoni, fino ai Siluriani, una specie di dinosauri che abitarono il nostro pianeta nella notte dei tempi. Senza dimenticare gli acerrimi nemici del Dottore: i Daleks, esseri che in seguito a una guerra con i “cugini” Thals, furono ridotti a poco più di un ammasso organico e, grazie all’aiuto del mad doctor Davros, si trasformeranno in robot dall’aria goffa, ma estremamente minacciosi e spietati. Il loro obiettivo è la conquista dell’Universo, a cominciare proprio dal nostro pianeta. Non manca il nemico per antonomasia: il Maestro, anch’egli un Signore del Tempo, che intralcia tra un viaggio e l’altro le avventure del nostro eroe, e una compagna di viaggio (interpretata da varie attrici nel corso delle varie serie televisive). L’insieme di questi ed altri elementi rende Doctor Who un prodotto davvero unico nel panorama televisivo europeo e americano. Un immaginario simile è forse riscontrabile - fatte salve le evidenti differenze fra i personaggi – nei fumetti di Flash Gordon, l’eroe creato dall’americano Alex Raymond. Anche Gordon, catapultato sul pianeta Mongo, viene a contatto con le più bizzarre creature del Cosmo, i cui regni spesso riecheggiano le varie età della Terra (la Preistoria, il Medioevo, etc.).

Il costo di ogni episodio della prima serie di Doctor Who era al di sopra degli standard dell’epoca. Ogni set era unico, veniva ricreato per dare corpo a strani e magici mondi. Proprio la sua struttura narrativa, il viaggio in varie epoche del passato e del futuro e su altri pianeti, rendeva necessario cambiare scenografie ad ogni episodio e anche per questo venne utilizzato il nastro magnetico per le riprese al posto della “classica” pellicola. Un espediente tecnico che permise di girare senza troppe interruzioni e stacchi, permettendo anche la trasformazione in “diretta” di mostri e bizzarre creature, ma anche di “risparmiare” sul costo di ogni singolo episodio.A dare un volto al Dottore sul piccolo schermo sono stati vari attori, tutti protagonisti di serie mai giunte in Italia.

A interpretare per primo il “dottore del tempo” fu dal 1963 al 1966 l’attore William Hartnell dall’aspetto poco rassicurante: un vecchietto dai capelli lunghi e bianchi e sguardo arguto e penetrante; seguì Patrick Troughton (dal ’66 al ’69), caschetto nero e aria buffa. Si ritorna ai capelli bianchi con l’attore Jon Pertwee nei panni del dottore dal 1970 al 1974. Tom Baker ha interpretato il nostro eroe per il periodo più lungo: dal 1974 al 1981, ed è stato anche l’unico “trasmesso” anche in Italia. Aveva un folta capigliatura (stile Angelo Branduardi), un cappello e una lunga sciarpa a righe. Ci sono stati poi il Dottore numero 5, interpretato da Peter Davison (1981-84); quello numero 6, Colin Baker (dall’84 all’86);

The Doctor e la sua nuova companion, Donna
The Doctor e la sua nuova companion, Donna
Sylvester McCoy, dal 1987 al 1989. Nel 1996, ci fu un tentativo di rilanciare lo show con un nuovo film per la Tv intitolato semplicemente Doctor Who. In questa pellicola il Maestro (Eric Roberts), rimasto a corto delle vite che gli sono state concesse in quanto Signore del Tempo, tenta di rubare quelle rimaste a Doctor Who, interpretato da Paul McGann, a tutti gli effetti l’ottavo dottore.

Poi, il rilancio alla grande della serie, diciamolo pure, nel Terzo Millennio, con il nono Dottore interpretato da Christopher Eccleston (2005). Dal 2005 al 2010, il decimo dottore ha avuto il volto di David Tennant che ha definitivamente rilanciato serie e personaggio, fino all’undicesimo Dottore: Matt Smith (2010).