Essere ancora sulla breccia a ottantuno anni suonati. È il caso di pochi fortunati come il texano Neal Barrett jr., il quale è stato appena insignito del titolo di Autore Emerito per l'anno 2010 dalla SFWA, la Science Fiction & Fantasy Writers of America, ovvero l'associazione di scrittori fantascientifici e fantastici, fondata nel 1965 dal critico e autore Damon Knight e titolare dei Nebula Awards, uno dei riconoscimenti più ambiti e prestigiosi del genere. Il titolo verrà ufficialmente consegnato a Barrett in occasione della cerimonia di assegnazione dei premi Nebula 2010, che si svolgerà in Florida intorno alla metà di maggio.

A dare l'annuncio è stato il presidente della SFWA Russell Davis. "Sono molto orgoglioso di prendere parte alla prossima cerimonia di premiazione dei Nebula - ha commentato Barrett - e di avere la possibilità di stare con persone che rispetto e che fanno il mio stesso lavoro." La carriera di Barrett è iniziata molto presto, nel 1959, e da allora ha pubblicato cinquanta romanzi e più di settanta racconti, svariando fra molti generi quali il western, la spy-story, l'horror, il noir, il fantasy e naturalmente la fantascienza, in cui ha pubblicato soprattutto racconti, sfiorando la conquista del Premio Nebula nel 1988 e del Premio Hugo nel 1989. A partire dagli anni settanta Barrett ha pubblicato su moltissime riviste e scritto per parecchi editori, anche piccoli, ai quali non ha fatto mancare il suo apprezzamento: "Ho grande rispetto per molti degli editori con cui ho lavorato, e vorrei dire quanto ammiro gli sforzi della piccola editoria. Sono orgoglioso di poter dire che buona parte di quelli che considero i miei lavori migliori, sono usciti proprio grazie a piccoli editori".

Pur non essendo notissimo in Italia, sono usciti diversi suoi lavori, tra cui l'intero ciclo dei romanzi fantasy di Aldair (Aldair in Albion, Lungo i mari del fato, Aldair signore dei mari, La legione dei semiumani), paragonato per qualità e profondità alla saga City di Clifford Simak. Tra i romanzi di fantascienza Andrew il disturbatore e C'era una volta l'America, e la novelization Dredd, la legge sono io, ispirata all'omonimo fumetto e al film interpretato da Sylvester Stallone. Notevolissima è la sua produzione di narrativa breve, che però nel nostro paese è stata ben poco rappresentata: tra i suoi racconti migliori, si può citare Inverno sulla Belle Fourche, uscito in due diverse antologie e Stazione di posta, pubblicato nella versione italiana della rivista Asimov Science Fiction Magazine.

In effetti Barrett nasce come autore di storie brevi, fin da quando, agli esordi della carriera, vendette lo stesso racconto sia a Galaxy che a Amazing Story: "Da quel giorno ho capito che avrei potuto continuare tranquillamente con questa professione," ha dichiarato Barrett. Solo svariati anni dopo iniziò a cimentarsi con il romanzo, su consiglio di Mack Reynolds, suo vicino di casa a San Miguel, in Messico, e scrittore anch'egli. Col tempo Barrett ha diversificato molto la produzione, dedicandosi parecchio anche alle novelization di fumetti; oltre al già citato Dredd, si è infatti cimentato con storie relative a Spider-Man e a Batman. Un professionista della scrittura a trecentosessanta gradi quindi, che però è riuscito a farsi apprezzare anche per la sua qualità, come testimoniano i riconoscimenti conquistati anche al di fuori della letteratura di genere; tanto che il Washington Post ha definito il suo romanzo del 1991 The Hereafter Gang "uno dei migliori romanzi americani".