Gli ultimi in ordine di tempo sono stati i premi conquistati al British Indipendent Film Award per miglior film e miglior regista esordiente. Duncan Jones ha fatto il pieno di riconoscimenti con Moon, produzione low budget costata poco meno di cinque milioni di dollari (niente, per un film di fantascienza) e che ne ha incassati poco più di sette in giro per il mondo. Performance non eclatante al botteghino, certo, ma abbastanza per farsi notare dalla critica (entusiasta) e soprattutto dai vari produttori.

È arrivata per prima Universal, che ha affidato al giovane regista, un tempo conosciuto come figlio di David Bowie, il progetto Source Code con Sam Gyllenhall. È la storia di un soldato che si ritrova intrappolato nel corpo di un'altra persona in viaggio su un treno, proprio pochi istanti prima della detonazione di una bomba. Pare che la produzione si sia messa in moto e che le riprese inizieranno in primavera a Montreal.

Quello dei paradossi temporali sembra un tema già piuttosto sfruttato in ambito fanta-thriller, ma se Jones riuscisse a trasferire la freschezza di Moon al nuovo progetto, forse si riuscirebbe a cavarne qualcosa di buono. Che ne pensate?

La notizia più interessante salta però fuori da un'intervista proprio sul tema Source Code rilasciata a Sfx Uk. Il regista ha rivelato a margine che sta lavorando – udite, udite – a un seguito di Moon, battezzato Mute. “Sarà ancora una volta un film di fantascienza – ha detto – e ancora una volta avrà una produzione indipendente, per cui stiamo cercando di capire come finanziarlo. È ambientato nello stesso universo di Moon, anzi per la verità è previsto un cameo del personaggio interpretato da Sam Rockwell. Ho già chiesto a Sam di partecipare e sembra ben disposto.”