In fondo, su questo tema affascinante è fondata anche la stessa fantascienza. I viaggi nel tempo sono un topos classico del genere, ma la stessa science fiction si può dire che nasce e si fonda dalla voglia di scrittori e lettori di poter – se non conoscere – almeno immaginare il nostro futuro. Dare una sbirciatina al domani e magari cambiare qualcosina è quello che sogniamo tutti. Ma se ci pensate è quello che tentano molti italiani, quando si recano in un bar o una tabaccheria e danno i numeri, sei per la precisione. A volte anche sette, dipende se si gioca il superstar oppure no. Se si indovinano quei sei numeri, si acquisisce di fatto il potere di poter scegliere la vita. A qualcuno è andata bene e la maggioranza continua a sognare. La felicità, però, è forse altra cosa. Lasciamo da parte la filosofia e addentriamoci nei contenuti di questo numero 118 di Delos. Oltre al servizio su FlashForward troverete un’interessante intervista a Sandro Battisti, nostro collaboratore, ma soprattutto fondatore – insieme a Giovanni De Matteo e Marco Milani – del Connettivismo. Il movimento è giunto a compilare la sua terza antologia, curata proprio da Sandro, e tutti i racconti sono orientati ad esplorare il lato oscuro delle tecnologie e dell’animo umano. Una lettura (l’intervista e l’antologia) che consiglio caldamente. Alessandro Montosi, poi, ci propone un tuffo nel passato e nella nostalgia con i 30anni di Capitan Harlock, il vecchio pirata spaziale che ha rallegrato tanti pomeriggi della nostra infanzia (parlo dei trentenni-quarantenni). Lo speciale di questo numero è dedicato a Secret Invasion, la mega saga della Marvel pubblicata in Italia da panini Comics, di cui parla il bravo Ivan Lusetti. Una delle miniserie è stata disegnata e colorata da un gruppo di giovani autori italiani, di cui vi proponiamo anche un’intervista. Tanto per ribadire che ormai il made in Italy fa scuola anche nel fumetto supereroi stico. E da molti anni. Le rubriche propongono una lettura al femminile dell’ultimo film di Star Trek, a cura della nostra Luisa Iori, e un viaggio all’indietro al primo show di fantascienza della storia della televisione americana.

Infine, Vittorio Catani ci delizia con un racconto dal sapore agrodolce che ribalta il punto di vista di noi europei nei confronti dei paesi cosiddetti del Terzo Mondo (brutta parola, ma non ne trovo di migliori). Buona lettura e ci vediamo avanti nel tempo.