Scomparve alla sua vista. Una donna bellissima anche se non più giovane, subito si affacciò dal retrobottega. La sua apparizione sembrava casuale ma Henry sapeva che controllava che nulla fosse sottratto.“Pianeta maledetto” pensò “nessuno si fida di nessuno. Pianeta di merda”. Nell’attesa che intercorse, sbirciò di sottecchi la donna, domandandosi se anch’ella “facesse il mestiere”, come la maggioranza delle ragazze del luogo. Non gli sarebbe dispiaciuto crearsi un diversivo prima del ritorno all’astronave. I lunghi capelli ricci blu e gli occhi verdi erano intriganti. Il suo corpo uno schianto.Lei notò il suo sguardo e un sorriso malizioso le comparve sulle labbra.– Sono libera stasera – sussurrò con voce sensuale.

– Quanto prendi? – Le chiese Henry senza tanti preamboli.

– Solitamente mille ters a notte, ma tu mi stai simpatico. Andranno bene cinquecento. Dove abiti? Vuoi che ti raggiunga? O vieni tu da me?

– Dove ricevi? – Le domandò

– Qui di fronte – si avvicinò alla finestra di legno e indicò un grazioso balcone dall’altra parte della piazza.

– Verrò io – concordò – alle nove.

Il commesso tornò con un carico sul braccio:

– È stato fortunato – interruppe i loro discorsi – era l’ultima.

La donna gli strizzò un occhio e scomparve nuovamente nel retrobottega.

 Henry dette un’occhiata alla merce.

– È sicura? – Domandò inesperto. – Mi posso fidare?

– Certo! – Replicò l’uomo. – Ne vendiamo tante.

Henry si soffermò a riflettere su quanta gente potesse mai andare in un luogo inospitale come il territorio mutante, ma non fece obiezioni.

Prima di effettuare il suo acquisto, provò a vendere “la sua merce” direttamente all’individuo che aveva di fronte. Avrebbe risparmiato del denaro e altri impicci. Il suo interlocutore ascoltò con attenzione, ma poi non si dimostrò interessato all’affare: prezzo troppo alto, materiale difficile da piazzare. Poteva provare a concludere con i mutanti: necessitavano di qualsiasi cosa, ma che non si fidasse. Lui stesso solitamente preferiva non commerciare con loro.

Lo aveva immaginato. Si rassegnò a dover compiere questo lavoro tutto da solo, anche se cominciava a esserne poco convinto. Forse Nina aveva ragione: si sarebbe solo cacciato in qualche guaio.

Chiese ancora alcune spiegazioni circa l’utilizzo del capo da indossare il giorno successivo, dopodiché pagò i duecento ters richiesti e andò via con passo pesante.

 

La mattina seguente si svegliò a casa della donna. Non era stata una cattiva idea passare la notte lì. Lei si era dimostrata all’altezza delle aspettative e la cifra richiesta era meritatissima. Le artemidiane sanno come far innamorare gli uomini. Lui lo sapeva bene.

Era ancora nudo sotto le pesanti coltri. Si alzò. Ebbe un brivido di freddo.