La serie Warhammer, divisa in vari filoni, ha avuto e continua ad avere un grande successo nel mondo. Ora anche la Mondadori, nella collana Oscar Bestseller, ha iniziato a pubblicare i romanzi scritti da un numero imprecisato di autori, che prestano la loro fantasia alla Games Workshop.

Fra i vari titoli arrivati recentemente in libreria, troviamo Alba di Guerra (Warhammer 40.000 – Dawn of War, 2009) dello scrittore C. S. Goto, un nome nuovo per i lettori italiani, che però all’interno di Warhammer: 40.000 ha già scritto ben sette romanzi. Alba di Guerra è il primo volume della serie Dawn of War, a cui seguiranno Ascension e Tempest.

Il prologo del romanzo. È il quarantunesimo millennio. Per più di cento secoli l’Imperatore ha occupato, immobile, il Trono d’Oro della Terra. Per volontà degli dei ha potere assoluto sul genere umano, e grazie ai suoi formidabili e inesauribili eserciti ha potere assoluto su un milione di mondi. È una putrida carcassa, in cui si torcono invisibili poteri dell’Era Oscura della Tecnologia. È il Sovrano Cadavere dell’Imperium; a lui vengono sacrificate ogni giorno mille anime, perché non muoia mai del tutto.

Anche nel suo stato di non morte, però, l’Imperatore prosegue la sua eterna vigilanza. Possenti flotte da guerra attraversano il miasma del warp, infestato da demoni; è l’unico percorso tra stelle lontane ed è illuminato dall’Astronomican, la manifestazione psichica della volontà dell’Imperatore. Immensi eserciti combattono in suo nome in innumerevoli mondi. I suoi più grandi soldati sono gli Adeptus Astartes, gli Space Marine, superguerrieri dalla fisiologia potenziata. Sono affiancati da miriadi di corpi d’armata: per esempio la Guardia Imperiale e le infinite forze di difesa planetaria, la sempre vigile Inquisizione e i tecnopreti dell’Adeptus Mechanicus. Sono moltitudini, ma appena sufficienti a contrastare l’eterna minaccia degli alieni, degli eretici, dei mutanti... e di nemici ancora peggiori.

Essere un uomo, in tempi simili, significa essere solo uno tra incalcolabili miliardi. Significa vivere sotto il regime più crudele e sanguinario che si possa immaginare. Qui vengono raccontati quei tempi. Dimentica il potere della tecnologia e della scienza, perché molto è stato dimenticato e mai più appreso. Dimentica le promesse di progresso e conoscenza, perché nel feroce e oscuro futuro c’è solo la guerra. Non esiste pace tra le stelle; solo un’eternità di carneficine e massacri, e le risa degli dei assetati.

 

L’autore. Cassern Sebastian Goto è nato in Irlanda nel 1970. Sin da piccolo ha vissuto in varie parti del mondo, incluse l’Inghilterra, la Francia, la Cina e gli Stati Uniti.

Prima di andare a vivere in California, ha vissuto per un certo periodo in Scozia, di cui non rimpiange certo il clima sempre piovoso.

Ha iniziato a scrivere romanzi della serie Warhammer nel 2005.

 

La quarta di copertina. È il quarantunesimo millennio. Da più di cento secoli l’imperatore Immortale siede sul Trono d’Oro della Terra, dominatore di milioni di mondi, sovrano sanguinario e crudele di miliardi di creature. Ma ormai è solo una misera carcassa tenuta in vita da un’oscura tecnologia, signore di un pianeta che sta per scomparire, la cui sopravvivenza è affidata a un ultimo, esile filo di speranza: le truppe dei sovrumani Space Marine. Solo loro possono garantire la sopravvivenza del genere umano contro le ostili razze aliene, i demoni e le Legioni Traditrici. Ma per quanto ancora?

La terza compagnia degli Space Marine del capitano Angelos sta combattendo una sanguinosa battaglia contro gli orki invasori: per salvare il pianeta Tartarus, Angelos deve lanciare i propri uomini in un’ultima, disperata azione, ma prima di tutto deve combattere contro i propri demoni interiori e affrontare la spirale di intrighi, inganni e segreti che potrebbe mettere a rischio l’esistenza stessa dell’umanità.

C. S. Goto, Alba di Guerra (Warhammer 40.000 – Dawn of War, 2009)

Traduzione Lia Desotgiu, Mondadori, collana Oscar Bestsellers 1498, pagg. 275, euro 9,00)