Ci puoi parlare dell’Agoverso, il non luogo/non tempo per eccellenza, dove non esiste né privacy né morale. È una metafora del web 2.0, di cosa è Internet oggi con Facebook e Second Life?

Esattamente, è proprio quello a cui mi sono ispirato. A tutte quelle espressioni della Grande Rete che hanno l’obiettivo dichiarato di incentivare i contatti tra le persone e invece promuovono la solitudine informatica e l’autismo tecnologico. Intendiamoci, non ho assolutamente nulla contro Facebook, Second Life, Skype e Youtube, io stesso ne sono un convinto fruitore. Ma mi interessava indagare sul loro lato buio e pensare che cosa sarebbe l’uomo del domani (transumano?) se potesse portarseli addosso come una goccia di profumo, disponibili ovunque, potenziati fino alle loro estreme conseguenze. L’Agoverso è appunto il non luogo/non tempo dove queste emanazioni del nostro Internet presente coesistono tutte quante insieme, fuse l’una nell’altra. Il punto è che questa gigantesca piazza virtuale ha una residenza fisica ben precisa: il nostro cervello, e questo grazie a un sofisticatissimo impianto costituito da due minuscoli aghi in grado di mettere in comunicazione un individuo con l’altro in una sorta di mostruoso peer to peer visivo/comunicativo/emotivo/onirico.

Tu ipotizzi una società in cui cinema, Tv e giornali non esistono più e addirittura la carta viene usata per produrre potenti allucinogeni, mentre le pagine dei libri sono spacciate agli angoli delle strade come farmaco salvavita. Uno scenario apocalittico e da incubo. Credi che prima o poi altri media, a cominciare dal web, sostituiranno quelli classici?

Un conto è la carta, un altro il testo scritto. Quanto alla carta posso essere d’accordo su un limite fisico, anche se me lo immagino lontanissimo nel tempo, fermo restando che più si assottiglieranno le foreste e più progrediranno le tecniche di riciclo. Se un domani mangeremo i nostri rifiuti, non vedo perché non potremo confezionare libri e riviste con lo stesso ingrediente o con altri molto più fantasiosi e ampiamente disponibili. Credo comunque che la carta seppellirà la Tv e il cinema. Circa poi il testo scritto, ritengo che dovrebbe prima spegnersi la facoltà di parola e non penso che questo avverrà molto presto...

Pensi di tornare prima o poi nell’universo narrativo di Infect@?

Sì, sto già da tempo lavorando al seguito e sono piuttosto avanti con la stesura. Ma non chiedermi di anticipare nulla. Che dire, stay tuned, Delos. E grazie mille!