Deve essere una grande soddisfazione per un regista poter girare, seppur a distanza di anni, una trilogia di film. Un piacere che siamo sicuri ;Barry Sonnenfeld ha provato nel girare il terzo capitolo della saga degli “uomini in nero”, ossia Men in Black 3. Protagonisti, ancora una volta, Will Smith e Tommy Lee Jones, rispettivamente nei ruoli dell’Agente J e dell’Agente K. Accanto a loro, in questo terzo film, Josh Brolin, nel ruolo del giovane Agente K, Emma Thompson, nei panni del capo odierno dei Men in Black, Jemaine Clement, che interpreta il malvagio alieno Jaz, e Alice Eve.

Il nome di Sonnenfeld ha cominciato a girare ad Hollywood grazie al fatto di ave diretto la fotografia di film come Misery non deve morire e Harry ti presento Sally. Precedentemente era stato direttore della fotografia per Blood Simple, Arizona junior e Il crocevia della morte dei fratelli Coen.

Nel 1991 esordisce come regista con La famiglia Addams, di cui ha diretto anche il seguito La famiglia Addams 2. Oltre ai due film Men in black, della sua filmografia non possiamo non citare Wild Wild West, Get Shorty e Una valigia piena di guai.

In due interviste, rispettivamente a Collider.com e a Mtv, Barry Sonnenfeld racconta emozioni, difficoltà e novità relative a Men in Black 3.

Al regista è stato chiesto il perché del ritorno alla saga cinematografica che gli ha donato il successo e Sonnenfeld ha risposto che: “Abbiamo tutti fatto altre cose dopo Men in Black 2 nei successivi sei o sette anni, Walter Parkes, il produttore, e la Sony hanno assunto uno scrittore di nome Etan Cohen, che ha scritto Tropic Thunder, che è davvero di talento, e una prima bozza del film è stata scritta. Ma non ho avuto niente a che fare con questo primo script. Poi l’ho letto e ho pensato che era buono e così sono stato coinvolto nelle successive stesure della sceneggiatura”. 

Ma cosa l’ha spinto a ritornare di nuovo su questo franchising? Sonnenfeld ha spiegato che per lui: “La cosa importante era avere una nuova e diversa storia da raccontare. Non volevamo un altro capitolo in cui un alieno minaccia la Terra e gli Uomini in Nero devono risolvere la situazione. La grande idea l’ha avuta Will Smith mentre giravamo Men in Black 2. Mi disse, «Barry, per Men in Black 3 l’agente J deve tornare indietro nel tempo per salvare Tommy Lee Jones, l'agente K., da qualche evento che è accaduto decenni prima. Ha bisogno di imparare qualcosa sul personaggio di Tommy, che non sapeva prima ». Questa era la genesi. Dieci anni dopo, stiamo per uscire e mostrare al mondo cosa volesse dire Will.”