Diciamoci la verità il “gaydar”, o radar-gay, di almeno una fetta di spettatori affezionati di Star Trek erano anni che quando George Takei entrava in scena scattava in allarme rosso e cominciava a fare Bip bip! Bip bip! ad altissima frequenza e volume. Questa settimana è arrivata dagli Stati Uniti la conferma ufficiale, da parte del diretto interessato: l’attore che dal 1966 vestiva i panni del prima timoniere poi capitano Hikaru Sulu nella serie creata da Gene Roddenberry ha per la prima volta parlato apertamente della propria omosessualità nel corso di un’intervista con un giornalista di Frontiers, quattordicinale gay-lesbico di Los Angeles. Il 68enne attore è in teatro in un ruolo difficile e complesso nella piéce vincitrice del Tony Award Equus, la storia di un teen ager fortemente disturbato che acceca sei cavalli con un paletto di metallo. La storia offre motivo per gettare lo sguardo al di la delle apparenze di tutto ciò che viene definito normalità in ambito sociale e sessuale. Takei ricopre il ruolo dello psichiatra Martin Dysart, in precedenza interpretato da attori come Anthony Hopkins, Richard Burton e Leonard Nimoy.

George Takei è nato negli Stati Uniti da genitori giapponesi e per questo durante la seconda guerra mondiale internato con la famiglia in appositi campi di prigionia, costruiti dagli americani per gli immigrati di origine giapponese in quanto considerati potenzialmente pericolosi (pagina assai poco nobile della storia USA rievocata dal regista Alan Parker nel film Benvenuti in paradiso). Dai quattro agli otto anni Takei ha vissuto in uno di questi campi e non sorprende che da adulto l’attore sia diventato un attivista per i diritti civili e portavoce della comunità giapponese. Alla domanda diretta sulle ragioni del suo parlare pubblicamente come gay l’attore ha risposto: “Sai, non è veramente un coming out, un uscire fuori, che suggerisce un aprire una porta e passarci attraverso. È più come un lungo, lungo cammino attraverso quello che comincia come uno stretto corridoio che poi comincia pian piano ad allargarsi, le porte si aprono e comincia ad entrare luce. Con il mio compagno Brad siamo insieme da 18 anni, non ci siamo mai nascosti, è solo che non ne ho parlato con la stampa.”

Nell’intervista Takei parla anche della difficoltà di crescere dovendo fronteggiare un doppio pregiudizio, sia quello sulla propria etnia sia quello sul proprio orientamento sessuale, e non risparmia critiche al governatore Arnold Schwarzenegger che ha recentemente posto il veto sulla possibilità di matrimonio tra persone dello stesso sesso approvata in settembre dall’Assamblea dello Stato della California, guadagnandosi velocemente il nomignolo di "Discriminator".