Si avvicina il giorno in cui scopriremo Star Trek Beyond, terzo capitolo della trilogia nella timeline alternativa creata da JJ Abrams (qui in veste di produttore) ma soprattutto film che vuole celebrare il cinquantesimo compleanno della saga ideata da Gene Roddenberry.
Lo sceneggiatore e co-protogonista Simon Pegg insieme al resto del cast e al regista Justin Lin hanno sottolineato spesso come Beyond voglia ritornare alle radici della saga, ai suoi temi più umani e legati a temi attuali.
Ed è stato John Cho ad avere raccontato un dettaglio ufficiale del film: Hikaru Sulu è il padre amorevole di una bambina, ed è sposato con un uomo.

Ho apprezzato l'approccio, il non farne un evento ma un aspetto del tutto normale. È la direzione che spero stiamo prendendo come esseri umani, di non politicizzare l'orientamento sessuale di una persona.
E aggiunge che è nato come riferimento a George Takei, il Sulu originale, apertamente gay e sposato felicemente da anni.
Il quale però ha rilasciato a The Hollywood Reporter una dichiarazione diversa da quella immaginata.

Sono deliziato all'idea che ci sia un personaggio gay, ma sfortunatamente è una travisazione della creazione di Gene, sulla quale aveva lavorato approfonditamente.
Racconta di come Roddenberry avesse lavorato estensivamente sui dettagli di ogni personaggio, infatti il cognome Sulu era basato sul mare di Sulu, che circonda le Filippine, appositamente per dare al personaggio una nazionalità imprecisata.
E soprattutto, aveva concepito Sulu come eterosessuale.
Takei ha spiegato come l'autore camminasse su un terreno minato all'epoca e che se avesse osato troppo avrebbe corso il rischio di essere cancellato, cosa peraltro avvenuta comunque.

Nella serie classica Sulu non ha mai avuto una relazione sentimentale, aveva solo accennato a una figlia, Demora, poi comparsa nel film Star Trek Generazioni col volto di Jacqueline Kim, ma sulla madre l'unica fonte è il romanzo del 1995 The Captain's Daughter (La figlia del capitano), in cui viene raccontato come sia stata concepita durante un'avventura di una notte con una Glamazon, descritta come una donna atletica, potente e bellissima.
La risposta di Simon Pegg in una intervista al Guardian è piuttosto ragionevole,
L'attore e sceneggiatore sottolinea la sua ammirazione e rispetto per Takei, ma non si trova d'accordo.

Ha ragione, è spiacevole che un universo così aperto e onnicomprensivo non abbia avuto un personaggio LGBT fino a oggi. Avremmo potuto inserire un personaggio nuovo, ma lui o lei sarebbe poi stato etichettato solo come "Il personaggio gay" e questo non sarebbe stato solo come un rispettare una quota?
E aggiunge che l'idea sua e del regista è stata di usare uno dei personaggi preesistenti proprio perché il pubblico aveva già un'opinione su di lui, non condizionata da pregiudizi e soprattutto per dimostrare come nella galassia di Star Trek un eroe gay non è niente di nuovo né di strano.
Successivamente anche Zachary Quinto, anche lui gay dichiarato, si è detto felice che Star Trek abbia finalmente un personaggio gay, e ne ha rimarcato l'importanza, rammaricandosi per il parere di Takei.
George Takei non è mai stato generoso nei suoi giudizi sulla nuova serie cinematografica di Star Trek. Probabilmente, al di là del rispetto delle idee di Roddenberry, si è risentito nel sentirsi chiamare in causa personalmente in un progetto nel quale non ha mai creduto. Considerati i dieci milioni di follower di Takei sui social network, non è neppure da escludere che tra i motivi della scelta ci fosse anche un tentativo di rabbonirlo. Il risultato forse non è stato raggiunto, ma la polemica è senz'altro servita a fare pubblicità al film, e in essa difficilmente chi non conosca tutto il pregresso potrà parteggiare per Takei.
Star Trek Beyond arriva il 21 luglio, voi chi pensate abbia ragione?
13 commenti
Aggiungi un commentoLì c'era un passaggio non da poco (tra l'altro anche in TNG proprio con i Trill si era posta la stessa tematica): quando un simbionte cambia ospite e va in quello di un corpo dello stesso sesso, cosa succede? Sono innammorato del simbionte o dell'ospite?
Effettivamente un ghei dovevano metterlo in tempi non sospetti per sortire l'effetto tipico di ST, ossia una serie che vede lontano nell'evoluzione umana.
Oggi sa tanto di contentino, un inseguire la moda del momento come tante...
Più che altro un futuro in cui l'egoismo di due persone permetterà "l'utilizzo" di una donna per "produrre" un bambino che non crescerà poi con sua madre non mi sembra affatto un progresso.
Per poter rispondere bisogna tenere conto di tutto quello che abbiamo visto in DS9. Io sono portato a rispondere che ci si innamori dell'unione complessiva tra simbionte e ospite. In DS9 viene spiegato chiaramente che la personalità complessiva cambia con ogni corpo in conseguenza dell'amalgama tra le due personalità e le conoscenze del simbionte. Pertanto ogni nuova unione porta ad una nuova personalità parzialmente diversa dalla precedente (dopotutto Una delle cachphrase di Jadzia era "i'm not Curzon". Uno dei motivi del famoso bacio saffico e della reazione di Jadzia Dax sta proprio nella dichiarata apertura sessuale di Jadzia e dalla radicata convinzione di quest'ultima del fatto che non ci si debba mai vergognare a vivere i propri sentimenti in barba alle convenzioni. Se in quel momento Dax fosse stato ospitato da un individuo dotato di un un carattere più propenso al rispetto formale delle leggi allora probabilmente avremmo avuto un Dax sofferente ma che si sottrae alla relazione. Certo anche in questo caso Star Trek ha preferito usare l'artificio retorico della metafora, almeno in parte.......ma il messaggio è chiaro a parer mio
Veramente questo sarebbe il presente, epoca in cui si usano le donne ma pure ci sono le banche del seme, eh! Pure senza il padre è complicato.
Il futuro dovrebbe vedere come minimo l'incubazione artificiale e poi, come ultima spallata alla procreazione come natura vorrebbe, la clonazione/autoinseminazione.
In ogni caso ci sono sia situazioni di normalità fra le nuove famiglie e di anormalità in quelle più tradizionali possibili.
Le persone fanno la differenza, non il bollino dato da legge/autorità/società/religioni/sceneggiatori.
Aggiungi un commento
Fai login per commentare
Login DelosID