L'ultima volta che abbiamo visto Keira Cameron (Rachel Nichols), il sogno di tornare nel suo tempo, il 2077, era tristemente sfumato, mentre intorno a lei facevano la loro comparsa nuovi personaggi e nuovi complotti. Domenica 21 è andata in onda la prima puntata della stagione due di Continuum. E per l'occasione la testata canadese National Post e l'Huffington Post hanno intervistato l'attrice dal set del telefilm, per scoprire cosa accadrà ora nella vita di Keira.

Innanzitutto, per chi non ricordasse gli eventi precedenti, Continuum comincia nel 2077, quando gli appartenenti a un gruppo terroristico chiamato Liber8, invece di subire la pena di morte, vengono trasportati nel 2012 per motivi misteriosi. Con loro, la rappresentante della legge Keira Cameron. La protagonista si sente persa in un mondo che non è in grado di capire. 

La prima domanda che le viene fatta è se nel frattempo le cose siano cambiate rispetto a come si rapporta con quello che per lei è il passato. "Sì, ha creato dei legami, delle relazioni, ha persino imparato a guidare la macchina." Ma soprattutto Keira sta cominciando a capire che non era tutto rose e fiori nel futuro, dove il governo era totalmente gestito dalle multinazionali: "Quando si trovava nel 2077, per Keira era tutto bianco e nero, sapeva riconoscere il bene dal male o almeno così credeva. Ma il 2012 è tutta un'area grigia, tutto quello che conosceva è scomparso".

Se nella prima stagione la molla principale erano i tentativi della protagonista di tornare nel futuro, ora deve confrontarsi con il dubbio su come gli eventi possano alterare la direzione del futuro stesso: "Ruota tutto intorno al concetto di responsabilità, delle conseguenze e ramificazioni. Se butto un sasso nell'oceano qui, ci sarà uno tsunami nel 2077? Sto condizionato il mondo che conoscevo e le persone che amavo?". O peggio: "Sto uccidendo la mia famiglia o impedendo che nasca del tutto?".

Ma non solo: "Deve anche capire se può migliorare il suo futuro con i cambiamenti che va apportando al presente. All'inizio della stagione due Keira è un lupo solitario. Una vigilante? in un certo senso sì. Lavora meglio senza i limiti imposti dalle forze dell'ordine del 2012".

E riguardo i suoi rapporti con gli altri personaggi: "Il suo rapporto con Carlos (Victor Webster) cambia, fa più affidamento su di lui, lo vede come un amico, un collega". Più difficile la situazione di Alec (Erik Knudsen): "Immaginatevi che qualcuno vi dica che nel futuro siete una persona diversa, non una gran persona, ma brillante. Alec è molto preoccupato per il suo futuro, può ancora fare del bene e non diventare il cattivo, oppure è già cattivo?".

E questo cambia i rapporti tra di loro: "Keira ha disperatamente bisogno di lui, ma Alec ha paura che collaborando con lei diventerà la persona che no vuole essere. Keira vuole aiutarlo, ma vuole anche tornare a casa e per riuscirci, lui deve seguire proprio quel percorso che vuole evitare. È tutto molto complicato".

Nel finale della prima stagione, i terroristi raggiungevano il loro scopo, che sarebbe stato un modo davvero triste di chiudere un telefilm se non fosse stato rinnovato: "Sì, il mio account di Twitter sarebbe esploso se non fossimo andati avanti, ma se vi dicessi che nella stagione due risolveremo tutti vi mentirei". La strada per Keira è ancora lunga: "Ci sono ancora molte domande senza risposta e posti da scoprire. So che il creatore della serie, Simon Barry, ha una mappa precisa per le prossime stagioni e non vedo l'ora di scoprirle".

La domanda che fa da sfondo alla stagione due è: fin dove è disposta a spingersi Keira per tornare a casa?