L'informazione al tempo di internet corre veloce, sfruttando canali diversi da quelli di una volta, alla ricerca di una sorta di contatto diretto con gli appassionati, così capita che, a pochi giorni dall'apertura dell'E3 di Los Angeles, la più grande fiera dedicata ai videogame, e in risposta al programmato debutto televisivo durante una partita dei playoff Nba saltata in extremis, Microsoft conceda al pubblico del web un'anticipazione, mostrando online su Facebook il trailer del suo titolo di punta: Gears of War 3, l'ultimo capitolo per Xbox 360 di una delle saghe che più hanno influenzato il digital entertainment negli anni delle console ad alta definizione.

Potete guardare il filmato qui sotto, insieme agli spot dei precedenti Gears of War, che hanno fatto scuola anche per l'aspetto promozionale.

Il regista dell'acclamato trailer del primo Gears of War, un videoclip realizzato dalla Digital Domain di James Cameron, non era altri che Joseph Kosinski, chiamato poi dalla Disney per dirigere al cinema Tron: Legacy. Nel 2006, sulle note di Mad World cantata da Gary Jules, la sua telecamera virtuale consegnava alla maniera di Hollywood la drammaticità del mondo post apocalittico del duro Marcus Fenix, in un originale connubio tra suoni e immagini che, se da una parte non fotografava propriamente le scene di gioco preferendo costruire un set ad hoc d'atmosfera piuttosto di rimontare i soliti spezzoni, dall'altra, recuperando fedelmente nel corto per il piccolo schermo quella che sarebbe stata la grafica in game sul filo conduttore della musica, rappresentava il manifesto di una generazione di console ormai tecnologicamente matura per scontrarsi sullo stesso piano con l'intero panorama dell'intrattenimento.

Questa è Sparta. Cioè, il pianeta Sera. Da Gears of War 3.
Questa è Sparta. Cioè, il pianeta Sera. Da Gears of War 3.

Al successo dell'impianto visivo e registico di Gears of War, confluito nello spopolare di sparatutto in terza persona con la possibilità di ripararsi e mitragliare da dietro le coperture, mentre un po' ogni produttore e sviluppatore firmavano con la software house Epic per utilizzare nei loro titoli la medesima, ammirata tecnologia Unreal, diventata il motore 3D oggi più diffuso, conquistandosi persino il favore dei giapponesi che hanno sempre amato le ricette fatte in casa, si è associato il trionfo del responsabile del progetto, Cliff “CliffyB” Bleszinski, e del suo stile, un misto paradossalmente scanzonato di militarismo macho e azione sanguinolenta, un incrocio ipertrofico di western, horror e fantascienza, dove i protagonisti, armati fino ai denti con tanto di fucili con motosega a baionetta, sembrano pescati da una palestra frequentata dai più muscolosi culturisti del wrestling. Un violento inno pop.

Immaginate che questo mucchio selvaggio di commilitoni e carcerati in libera uscita per combattere la piaga delle locuste, mostri che minacciano di cancellare l'umanità dalla faccia del pianeta dopo essersi quasi sterminata da sola con un cannone orbitale, in Gears of War 2 se ne va a zonzo, a modo suo, addirittura sulle orme di Pinocchio, nel ventre della balena, ma ci sono anche momenti che vogliono essere più toccanti, in un secondo episodio che approfondisce personaggi e natura del nemico. L'anno era il 2008 e il trailer simbolo, Last Day, seguì la strada dei contrasti, disegnando una delicata cartolina indie rock nei toni di How it Ends dei DeVotchKa.

Annunciato nel 2010 coi colori onirici di Heron Blue dei Sun Kil Moon e il clima spettrale della clip Ashes to Ashes, il gran finale della trilogia, fissato da Microsoft come evento globale tra una manciata di mesi, il 20 settembre, in esclusiva su Xbox 360, è adesso accompagnato dal tagliente riff heavy metal di War Pigs dei Black Sabbath, che incornicia uno spot che mette subito al centro il rapporto tormentato tra l'antieroe Marcus e il padre scomparso, intanto che, stavolta di segmento di gioco in segmento, rivela il taglio della produzione. Più grosso e cattivo, Gears of War 3 promette uno spettacolo di dimensioni extra large americane, senza andare per il sottile. Dal team che ha cambiato volto al digital entertainment, ridefinendo l'ultimo lustro di videogame a propria immagine e somiglianza, ci si attende un commiato col botto e CliffyB non pensa neppure a lasciare a bocca asciutta i fan i quali, attraverso la beta multiplayer, nelle scorse settimane hanno già cominciato a lucidare avidamente la canna dei loro lancer.