Il primo aprile è diventata una tradizione molto attesa dai lettori di Fantascienza.com. Da tanti anni in questa giornata un po' particolare il sito riporta news false, ma sempre realistiche. Tant'è che diverse volte è capitato che alla fine si realizzassero, come quando alcuni anni demmo la notizia dell'apertura del canale Sci Fi sul digitale terrestre.

Quest'anno, anche per festeggiare la buona notizia del rinnovo della serie televisiva Fringe - probabilmente il miglior prodotto fantastico attualmente in onda -  abbiamo voluto fare qualcosa di diverso. E abbiamo dato notizie vere. Ma, ehm, vere in un altro universo: quello alternativo di Fringe.

A partire dallo sfondo e dalla testata in home page, l'appassionato della serie di J.J. Abrams si sarà accorto subito di trovarsi nella "versione rossa". Con un po' di attenzione avrà notato i banner che pubblicizzavano la compagnia di dirigibili Antarca, o i telefoni-orecchino della Sharp Comrings, o ancora l'arrivo imminente del film Red Lantern, tratto dall'omonimo fumetto che, come riportato in uno degli articoli, è stato fra i migliori dell'anno.

E se nel nostro universo qualche giorno fa Damon Lindelof ha twittato "Nell'universo alternativo Fringe è stata chiusa,  ma in questo è quarta stagione!", la notizia di apertura non poteva che essere quella sulla chiusura della serie, con tanto di dichiarazione speculare del Lindelof alternativo.

E piano piano comincia a farsi luce su un universo dove Stanley G. Weinbaum non è morto a trentacinque anni diventando un grande scrittore di fantascienza  dove Kubrick ha tratto un film dal suo racconto anziché da quello di Clarke. Dove James Ballard è diventato famoso anche se la novella su cui contava di più è stata rifiutata, e il romanzo che ne avrebbe tratto non è mai stato neppure sottoposto a un editore.

E dove Firefly ha avuto un destino molto diverso, ma l'universo descritto dalla Firefly alternativa risulta alternativo anch'esso.

Molti i commenti, da quelli spazientiti per "gli errori" ai risolini per aver individuato il pesce d'aprile. Non molti, in effetti, hanno capito che non si trattava di un vero e proprio pesce d'aprile: l'idea insomma non era semplicemente quella di dare news "false", ma di dare news da un universo alternativo, costruendo una struttura avulsa dalla realtà ma coerente con sé stessa.

Tra le tante stravaganze quasi non si nota la splendida recensione di Giampaolo Rai al libro L'elenco telefonico. "Trama confusa e fin troppi personaggi" è il giudizio complessivo. Ma se non altro non costa nulla.