A settantatre anni suonati, Ridley Scott non ha alcuna intenzione di fermarsi. Tra le sue attività di regista e produttore ha in cantiere una ventina di progetti condensati nei prossimi pochi anni. Segno di vitalità e bene per il cinema e il pubblico, che può continuare a beneficiare dell'attività di un autore che raramente ha deluso. Nonostante la sua carriera sia stata enormemente variegata, il nome di Scott è ancora legato a due film sci-fi che lo hanno proiettato nel firmamento delle grandi star hollywoodiane. Si parla di Blade Runner e di Alien; soprattutto per quest'ultimo, la cui saga ha raggiunto i quattro capitoli, da tempo si parla insistentemente di un prequel o due. Ora Scott, in una lunga intervista rilasciata alla versione online del quotidiano inglese Independent, ha raccontato un po' di cose riguardo la riedizione dell'alieno più micidiale della storia del cinema.

Parlando di Alien, Scott dice che "è un punto di riferimento. Davvero uno dei migliori film di fantascienza. Beh, anche Blade Runner è venuto bene!". Durante la lunga intervista Scott ha ripercorso la sua carriera, veramente ricca di successi e di buoni film, e parlato della sua attività di produttore che lo ha spinto a fondare la Scott Free Production insieme al fratello Tony Scott. Tornando poi alla fantascienza, Scott non ha potuto evitare di affrontare il suo progetto che in questo momento scatena le maggiori curiosità, ovvero i nuovi film su Alien. Il regista ha confermato che si tratterà di due film e che saranno girati in 3D, decisione questa presa dopo parecchi tentennamenti. È noto che a Scott non venne mai offerta (né però lui l'ha chiesta) la possibilità di rimettere le mani su nuovi film, il cui primo sequel venne affidato a James Cameron. Scott sente la competizione: "Jim (Cameron, N.d.R.) ha alzato l'asticella e ora tocca a me saltare. Ma non ho intenzione di lasciargli la vittoria".

E per riuscire a fare meglio di Cameron, la cui "interpretazione" della saga viene ritenuta alla pari del primo capitolo se non superiore (curiosamente ma non troppo gli altri film vengono poco considerati), Scott si è affidato per la sceneggiatura a Damon Lindelof, autore e produttore di Lost, Star Trek, Cowboy & Aliens, e appartenente alla scuderia del geniaccio J.J. Abrams. I due hanno concepito insieme la struttura dei prequel, che saranno ambientati trent'anni prima delle vicende del primo film. Il che esclude subito la presenza di Sigourney Weaver o di altri del cast originale. Il progetto è invece centrato sull'origine degli Aliens: "Il film sarà duro e cattivo. Mostreremo il lato oscuro della luna, per così dire. Stiamo parlando di déi e ingegneri, Ingegneri cosmici. E se gli alieni fossero stati concepiti come una modalità di guerra biologica? O se fossero un mezzo biologico mandato a 'ripulire' un pianeta?".

Ci sarà naturalmente da spiegare il ruolo dei cosiddetti Space Jockeys, gli enormi alieni trovati nella nave abbandonata del primo film. Scott non ha poi spiegato se intende girare i due film uno di seguito all'altro,o se prendersi una pausa. Quel che è certo è che Scott pare abbia tutta l'intenzione di rovesciare i canoni della saga e di reinventarla in qualche modo. Mossa azzardata ma che uno come lui può permettersi. Se anche non andasse come previsto, non avrebbe però grossi motivi per lamentarsi, né tempo libero da sprecare. Oltre al progetto Alien, che dirigerà e producerà, Scott ha in cantiere come produttore la trasposizione di Il mondo nuovo, dal capolavoro di Aldous Huxley, un film fantastico sul gioco da tavolo Monopoli, il remake di 20.000 leghe sotto i mari, la trasposizione di Guerra Eterna e il tutto nuovo Ion. E questo solo per fermarci alla fantascienza.