Si avvicina dicembre, mese in cui uscirà nei cinema Tron: Legacy, atteso proseguimento del quasi omonimo classico della fantascienza anni Ottanta. Come sempre in questi casi, le fasi di avvicinamento sono contrassegnate da un tira e molla fra la produzione da una parte e i giornalisti, insieme al grande pubblico, dall'altra. Un gioco fatto di indiscrezioni e particolari rilasciati con il contagocce, il cui obiettivo è far salire alle stelle i livelli di attesa intorno al film. Non vale sempre la pena dare la notizia, ma in questo caso si parla del nuovo trailer (che potete vedere in coda all'articolo), accompagnato da una breve intervista rilasciata al sito io9 dal produttore Sean Bailey a commento delle immagini.

Come ormai sapranno tutti, Tron (1982) era un'avventura fantascientifica tutta ambientata in un mondo virtuale creato da un super-computer di proprietà di una multinazionale cattiva. A quasi trent'anni di distanza, nel nuovo film si farà ritorno in quell'universo. E, fra le tante novità che andranno a comporlo, meritano una menzione i dischi che ogni soggetto del mondo virtuale indossa sulla schiena. “Sono essenziali per la trama – spiega Baley – e in effetti potremmo descriverli come una rappresentazione grafica dell'anima di chi li porta. Per questo la possibilità di separarsene apre prospettive interessanti." Particolarmente importante è anche Quorra, il personaggio affidato a Olivia Wilde. “Si tratta di un'amica e di una confidente di Kevin Flynn (Jeff Bridges), una persona che ha vissuto a lungo nel mondo parallelo. E abbiamo scelto di non parlare molto di lei, perché sarà un personaggio che riserverà un sacco di sorprese."

Proprio la figura di Quorra e delle altre due sirene sono centrali per dare un tocco mitologico al film, “anche se non abbiamo voluto legarci troppo a questo o a quell'universo. Per esempio non abbiamo voluto nemmeno parlare di download, Ram, Bytes o simili. Il film parla di un mondo virtuale che è stato abbandonato a se stesso. E ha continuato a vivere. Si è evoluto fino a distinguersi completamente, esiste da sé. Per cui l'abbiamo trattato molto realisticamente. I personaggi non sanno di esservi immersi né sono consapevoli che esista qualcosa là fuori. Per cui per loro è reale e ha le sue regole. È in questo mondo che arriva Sam Flynn (Garett Hedlund), in cerca di suo padre ma anche di se stesso.”