Il numero 77 della collana Urania Collezione presenta un romanzo atteso da anni dai lettori di fantascienza: Come ladro di notte di Mauro Antonio Miglieruolo.

Per i piu giovani sarà una totale novità, in quanto il romanzo fu pubblicato su Galassia numero 159 (La Tribuna – 1972). Ci fu poi una successiva ristampa nel 1984 sulla rivista Pulp n. 9, ma praticamente il romanzo da molti anni era scomparso e si poteva trovare con difficoltà e a prezzi alti.

Come ladro di notte venne scritto nel corso del 1966. L’autore ricorda di averlo terminato l'anno seguente, ma solo successivamente riuscì a darlo in lettura a Lino Aldani, che ne caldeggiò la pubblicazione presso i curatori di allora di Galassia, Vittorio Curtoni e Gianni Montanari, che a loro volta ne riconobbero le qualità. Il romanzo finalmente fu pubblicato nel 1972.

Nel volume il lettore troverà una postfazione dell’autore, un'intervista fatta da Giuseppe Lippi a Miglieruolo, l’articolo Il ladro senza orario a firma di Lippi, la bibliografia completa a opera dell’enciclopedico Ernesto Vegetti. C'è inoltre una chicca: l’interessante introduzione scritta nel 1972 dai curatori Curtoni e Montanari, che riportiamo qui sotto.

L'introduzione del 1972. Eccoci dunque al terzo romanzo italiano che Galassia presenta ai lettori nella sua nuova veste. Più di un anno e mezzo ci è occorso per ritrovare e accomodare (grazie in special modo a Lino Aldani) quest’opera davvero unica che da parecchio tempo languiva in un cassetto, ma ora possiamo tenerla a battesimo con legittimo orgoglio.

Come ladro di notte (non "nella notte" — vedere Prima Lettera ai tessalonicesi in Ricciotti, Le lettere di san Paolo, Coletti Editore, Roma 1958, pag. 14, paragrafo 5 — dizione, questa, che l’autore preferisce alle altre traduzioni) risale come prima stesura al 1966, pur essendo stato definito l’anno seguente. Come Miglieruolo tiene a sottolineare, e come l’opera stessa rivela chiaramente, il romanzo è stato scritto in un periodo di intensa trasformazione della sua personalità politica. La maturazione definitiva e successiva a quel periodo lo avrebbe poi costretto a rinnegare il tipo di impostazione filosofica e moralisticheggiante data al romanzo, ma fortunatamente non gli avrebbe impedito di conservarlo per tutti noi.

Il carattere che più si presenta evidente alla prima lettura è la davvero enorme mole di elementi che sono stati chiamati a costruirlo: Come ladro di notte è un romanzo che oseremmo chiamare apocalittico, oltre che per la bizzarra operazione di sintesi subita dal linguaggio, per il suo coinvolgere più o meno quasi tutti gli aspetti attuali e futuri del vivere civile.

Forse l’unico difetto risiede proprio in questa sua molteplicità di intenti mai portati compiutamente a termine. A questo proposito è Miglieruolo stesso a offrircene una spiegazione.

'Il romanzo - egli dice - ha il difetto inevitabile di ogni opera concepita in periodi di rapida trasformazione. È parziale e spesso superfluo, nella misura in cui accenna o imposta problemi che poi non vengono sviluppati perché hanno perso il sostegno delle forze interiori che li ispiravano, o che rimangono esterne alle esigenze dell’azione e dell’ispirazione complessiva. Vedi per esempio il tema di Elio palesemente incompiuto rispetto agli sviluppi possibili; idem per i rapporti Zanzotto-Silvana e Zanzotto-crisi-Congrega.'

Ma ciò che ci spinge soprattutto a non tenere conto di questo difetto è l’incredibile (e meraviglioso) universo che prende vita dalle pagine del romanzo. Mai nulla di simile era stato in precedenza tentato da uno scrittore italiano di fantascienza. Moduli e schemi classici vengono rilevati da Miglieruolo e deformati nella sua alchimia personale della parola, immersi in un bagno misterioso da cui emergono ricoperti di una patina affascinante. L’ideale cosmico di morte che pervade ogni mossa e ogni intento della Congrega appare come il punto fermo di un’intera concezione esistenziale. E il lento germe della corruzione si infiltra

Mauro Antonio Miglieruolo
Mauro Antonio Miglieruolo
silenzioso in questo immenso apparato, mentre tutt’intorno si agitano le patetiche figure che intendono arrestarne o aiutarne la corsa maledetta.

Un grandioso affresco dipinto dagli uomini e da questi incrinato e condotto alla rovina. Una morale, forse? Oppure un atto di accusa?"

 

L’autore. Mauro Antonio Miglieruolo è nato in provincia di Reggio Calabria nel 1942. A dieci anni viene mandato a Roma presso parenti. Racconta che da sempre ha amato la fantascienza e che non appena ebbe qualche spicciolo comprò in edicola il suo primo Urania (Cittadino dello spazio).

Nel 1963 alcuni suoi racconti sono pubblicati su Urania nella famosa rubrica Il Marziano in Cattedra, successivamente altri suoi racconti sono pubblicati su Galassia, sulla rivista Oltre il Cielo e sulla fanzine Verso le stelle.

Nel frattempo, dalla fine degli anni Sessanta alla fine degli anni Settanta milita nelle fila di Nuova Sinistra, giungendo inoltre ad assumere incarichi di responsabilità all’interno della CGIL.

Sempre su Galassia, nel 1972, viene pubblicato Come ladro di notte, romanzo scritto nel 1966 e tenuto a lungo nel cassetto.

In seguito collaborerà anche con Robot (suscitando un certo scandalo con il racconto Circe), Nova SF*, Futuro Europa e altre storiche riviste del genere. Nel 2007 si è aggiudicato il Premio Italia con l’antologia Assurdo virtuale.

La produzione letteraria di Miglieruolo, forse il più anticonformista degli autori di fantascienza italiani, non è vastissima (cinque romanzi e circa sessanta racconti).

L’autore redige in proprio la fanzine 80, dedicata alla saggistica di fantascienza, della quale sono finora usciti due numeri in poche copie che ha consegnato personalmente ad amici e appassionati.

All’inizio dell'anno la casa editrice Edizioni Della Vigna ha pubblicato l’antologia dal titolo La bottega dell’inquietitudine che contiene tre romanzi: Oniricon, Arrivano e Nelle nebbie della realtà.

La prima edizione
La prima edizione

La quarta di copertina. Venti di guerra percorrono la galassia: l’autoproclamata Congrega degli Inumani si è assegnata il compito di cancellare la vita intelligente dal cosmo. Milioni di astronavi da battaglia, ammassate in segreto in prossimità di una stella nera, aspettano soltanto di essere scatenate per dar luogo alla Parusia, la Fine del Mondo. Il compito di farne la prova generale ricade sul coordinatore Zanzotto, lo zelante funzionario che scopre i difetti del piano e vorrebbe rimediarvi a modo suo. Perché il marcio non può essere nell’obiettivo, ma nella Congrega stessa e la Parusia deve scatenarsi comunque, “come un ladro che arriva di notte...”.

Mauro Antonio Miglieruolo, Come ladro di notte (2009)

Mondadori, collana Urania Collezione 77, pagg. 277, euro 5,50