Perché sfidare la buona sorte e attraversare una piega spazio-temporale sulle tracce di una spada maledetta con un occhio incastonato al centro, quando se ne possiede già una bella fiammante e soprattutto laser? Misteri della Forza o forse del marketing, che hanno trasformato le icone di Guerre stellari in veri e propri catalizzatori del nuovo Soul Calibur, eccellente simulatore di duelli all’arma bianca made in Japan, uscito in Italia per l'etichetta Ubisoft nel bel mezzo della stagione estiva e giunto in pochi giorni al traguardo dei due milioni di copie worldwide. Yoda e Darth Vader sono rispettivamente le guest star delle due edizioni del videogame che si concede così un curioso tocco futuristico all’interno di uno scenario per lo più fantasy medievaleggiante. Al simpatico omino verde di Stuart Freeborn gli oneri di fare da portabandiera a Soul Calibur IV per Xbox 360, con tanto di copertina personalizzata a tema lightside, mentre a Darth Vader è affidato il riscatto del lato oscuro in seno alla nera Playstation 3, pure lui naturalmente immortalato su una confezione ad hoc, che lo mostra accanto ad altri personaggi poco raccomandabili.

La copertina della versione Playstation 3, che permette di controllare Darth Vader
La copertina della versione Playstation 3, che permette di controllare Darth Vader

Un po’ come Star Wars, anche l’universo fantastico del gioco sviluppato e prodotto dalla nipponica Namco, protagonista di una saga in scena ormai da una decina di anni abbondante contando l’antesignano Soul Edge, è dominato da un profondo dualismo, che ruota attorno al potere di una spada infernale, la Soul Edge, alla quale è contrapposta un’arma celeste, la Soul Calibur, e alle motivazioni che spingono i migliori combattenti a inseguirne la leggenda. Ma anche per chi si avvicina al potere assoluto della mitica lama con le migliori intenzioni, è difficile non rimanere corrotto.

Yoda e Vader non sono gli unici “forestieri” ad aver intrapreso un simile, bizzarro viaggio nelle movimentate lande dei balocchi digitali. In Soul Calibur II era toccato al supereroe dei fumetti Spawn, insieme a un altro personaggio, Necrid, disegnato sempre da Todd McFarlane. Prima di fare i salti mortali aspettate però di vedere il prossimo Mortal Kombat vs Dc Universe, che con risse del tipo Superman contro Sub-zero promette di rinverdire le assurdità ultrakitsch di pellicole cult come Godzilla vs King Kong.

A parte la presenza di Yoda o Darth Vader, che possono sfidare i contendenti sul ponte di uno Star Destroyer (sotto le note del motivo che in Episodio I accompagnava il duello tra Darth Maul e Qui-Gon Jinn), le due versioni di Soul Calibur IV sono identiche per contenuti, a cominciare dalla possibilità di confrontarsi con appassionati di tutto il mondo, grazie al multiplayer online, e di realizzare combattenti personalizzati. Tuttavia già si vocifera che l’ospite esclusivo di una console sarà presto disponibile anche per gli utenti dell’altra piattaforma tramite download, in modo da ricreare direttamente nel salotto di casa il match del secolo tra il maestro jedi per eccellenza e il tagico signore oscuro di George Lucas.